Istruzione

Ius Scholae, Piantedosi apre al dialogo, ma senza ideologie: “Discussione da fare senza condizionamenti” – Orizzonte Scuola Notizie


Il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, intervenendo al Meeting di Rimini, ha affrontato il tema della cittadinanza, aprendo a un confronto costruttivo ma mettendo in guardia da possibili derivazioni ideologiche.

“Se questa discussione sulla cittadinanza – ha affermato Piantedosi – servire ad aggiornare il panorama delle valutazioni che un paese come il nostro deve fare sui processi di integrazione che sono dietro l'istituto della cittadinanza italiana va benissimo. Io però credo che questa discussione vada fatta scevra da condizionamenti ideali o addirittura ideologici”.

Il ministro ha poi ricordato come l'ordinamento italiano preveda già elementi assimilabili allo Ius soli: “Nel nostro ordinamento c'è addirittura uno spunto di Ius soli: è concessa la cittadinanza allo straniero che è nato in Italia, vi ha trascorso la vita fino al 18esimo anno di età”.

Piantedosi ha inoltre smentito alcune ricostruzioni giornalistiche, precisando che “non è vero che su questo tema ci siano istruzioni perché questo meccanismo di ricostruzione della permanenza sia molto rigoroso”. Anzi, ha sottolineato, “sono state aggiornate di recenti istruzioni date a tutti gli organismi interessati che va considerata l'effettività del periodo di permanenza anche a prescindere dalle ferie trascorse altrove”.

Come ricordato dallo stesso Piantedosi, l'Italia è il Paese europeo che ha concesso il maggior numero di cittadinanze negli ultimi anni. “Nella sequenza decennale, siamo il Paese al primo posto per concessioni in termini assoluti di cittadinanze che diventano un numero ancora più importante se lo si rapporta al numero della popolazione residente complessiva e ancora più al numero dei cittadini stranieri residenti”, ha affermato il ministro. “In alcuni casi arriviamo in quest'ultimo calcolo a quasi il doppio rispetto a paesi importanti come Germania o Francia”.

I dati Eurostat confermano la posizione del ministro. Nel decennio 2013-2022, l'Italia ha concesso 1.463.330 cittadinanze, un primato assoluto in Europa. Nel 2022, in particolare, le nuove cittadinanze italiane sono 213.716, pari al 22% del totale europeo, superando di gran margine Francia, Germania e Spagna.



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