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La Juve saluta De Sciglio: l’esilio dell’ultimo soldato di Allegri


Con l'arrivo di Thiago Motta sulla panchina, il “protetto” di Max ha perso – dopo sei stagioni, tre campionati vinti e altrettante coppe – il suo posto nella rosa bianconera. E ora nel suo percorso calcistico c'è l'Empoli…

I calciatori, pedine al servizio di un'idea. Ma le idee cambiano, mutano, si evolvono. Prendi Thiago Motta. Ha i suoi concetti, i suoi schermi. Idee, e chi siamo noi per contraddirle. Così a 31 anni uno come Mattia De Sciglio diventa superfluo, finisce nel tritatutto del mercato, un terzino ormai arrugginito, generato da un altro cervello, da un'altra storia, da un'altra necessità. Se ne va a Empoli (e gratis) l'ultimo giocatore di Max Allegri, che De Sciglio lo lanciò in un pomeriggio del 2011. C'erano il Milan, i colori rossoneri, un ragazzo di Rozzano venuto su nel settore giovanile. Enfant prodige, si dice in questi casi. Qualche anno più tardi Allegri, sempre lui, se lo portò alla Juventus, la società che De Sciglio oggi lascia dopo sei stagioni (più una parentesi in Francia, al Lione), tre campionati vinti e altrettante coppe. Allegri, ha detto De Sciglio, “è stato fondamentale per la mia crescita, mi ha lanciato dosandomi con cura, in silenzio e lontano dai riflettori. Forse a quest'ora, se non ci fosse stato lui, sarei da un'altra parte” .



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