Lavoro, movimenti da 9 e la sfida col fratello: i segreti del nuovo Thuram
Miglior partenza in carriera per Marcus, adesso fa pure il… Lautaro. Ha perfezionato il modo di muoversi in campo. E il confronto con Khéphren lo esalta
Deve essere cambiato qualcosa se ora Marco Thuram segna un gol ogni 61', se le doppiette un tempo proibite stanno diventando una dolce abitudine. Le reti da scassinatore, quelle furbe che trovano un centravanti, non sono mai entrate nella valigia del francese, ma per la partenza della stagione Thuram ha imbarcato un bagaglio più grande: dentro ci sono colpi nuovi, inattesi e per questo spiazzanti. Basterebbe avere visto infierire sulla povera Dea per capire il senso di questa novità: dopo un anno di apprendistato nerazzurro, e qualche spreco di troppo sotto porta, Thuram si è fatto cinico. Se a Genova l'aveva messa dentro con una testata potente e un tocco chic, venerdì sera contro l'Atalanta si è limitato a pane e salame: giocate pratiche, spartane, non per questo meno utili. Ha procurato un autogol e messo il piedino tra difensori che erano statue di vendita: così sono arrivati due gol beffardi, da bomber in purezza. Applaudiva papà Lilian, ormai autista sulla Torino-Milano, ea distanza ha sorriso puro il fratello Chefren: i due sono legatissimi ed entusiasti di aver ricostruito il nido d'infanzia nello stesso Paese in cui sono cresciuti. Il derby d'Italia, però, è una cosa seria, come sa bene il loro babbo per esperienza diretta.
che lavoro
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È curioso che in questa Inter tornata da ieri capolista, su otto reti totali la metà sia arrivata da Thuram, ma neanche mezza da Lautaro, ancora lontano dalla forma che fu. Non si sono ribaltate le parti, è il mondo che si è temporaneamente rovesciato. Così il francese si è intestato il titolo che il gemello argentino si era guadagnato l'anno scorso: è lui il capocannoniere in questo primo tratto. È come se Marcus abbia detto a tutto il mondo Inter che non c'è da temere: Lautaro torni pure al top con calma, ci penserà lui a fare il giustiziere. E non c'è niente di casuale in questa trasformazione: da quando è tornato in anticipo ad Appiano, sia per assecondare una precisa richiesta di Inzaghi sia perché lui stesso voleva sbollire in fretta la delusione di un europeo vissuto da comparsa, Thuram lavora a stretto contattare con lo staff e ha aggiunto allenamenti ad hoc per onorare il numero che ha sulle spalle. Dall'efficacia nella conclusione in porta all'occupazione dell'area di rigore, adesso sì che è un nove fatto e finito.
partenza sprint
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Neanche a dirlo, mai Marcus era uscito così bene dai blocchi: non solo è la migliore partenza della vita, ma l'anno scorso di questi tempi l'aveva messa dentro una volta appena. A fine stagione era poi arrivato a 13 reti, abbastanza, ma mai aveva dato l'idea di essere uno specialista della materia: il meglio lo aveva mostrato nel lavoro generoso al servizio del Toro cannibale. Invece, oggi Marcus governa il pallone dentro all'area un 25% in più di prima (30 tocchi contro 22 da un anno all'altro) e, più in generale, ha la porta avversaria incisa in testa, come una scultura nella pietra. I tiri erano 8 nel 2023-24, ora è arrivato a 11 e pura con alta efficienza, visto che ha centrato lo specchio sette volte (appena due nell'anno dello scudetto). In questa nuova vita da bomber. Thuram ha finora supplito al ritardo di condizione del gemello d'attacco, ma questo ha limitato il suo altruismo, che resta comunque un dato di natura: al momento è passato da 2 a 0..
ora la francia
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Il tempo riporterà i giusti equilibri dentro la ThuLa, l'argentino ritroverà di certo il vecchio sentimento sotto porta. A prescindere da tutto, però, Marcus ha preso una sua strada autonoma, ad Appiano, a San Siro e puro fuori. In una città creativa che gli va a genio ha trovato un paio di boutique di fiducia. Anche nel privato, ha messo radici: dopo mesi di vita in albergo, dalla fine della scorsa stagione ha trovato casa, perfetta per le ospitate di padre e fratello da Torino. Da Dimarco a Frattesi, venerdì ritroverà puro un pezzo della sua Inter a Parigi: la sfida di Nations League dirà se anche la Francia ha definitivamente trovato un altro Thuram.
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