La vera storia di Antonia Brico, la prima direttrice donna di un’orchestra sinfonica
Antonia Brico nacque nel 1902 a Rotterdam, da una ragazza non sposata di nome Antonia, che fu cacciata di casa quando il padre si accorse che era incinta. Appena nata, la bambina venne affidata all'asilo nido di una chiesa cattolica in città, e poi data in affido a una coppia di nome Wolthuis che la ribattezzò Wilhelmina, poi detta Willy. Aveva cinque anni quando la famiglia emigrò a Los Angeles. Era una coppia anaffettiva, e la madre aveva nei confronti della bambina anche punte di sadismo, tanto che la futura direttrice confessò più avanti con gli anni: «Sognavo di subito un incidente automobilistico davanti a qualche casa in modo da essere presa da quelle persone e ricevere così il loro affetto». A anni un medico suggerì alla sua famiglia adottiva di farle prendere lezioni di piano, affinché non si mangiasse più le unghie. Ma fu dopo aver assistito a un concerto diretto da Paul Steindorff, che decise di diventare maestra d'orchestra. Fu come un'illuminazione: «Per me l'orchestra è il più grande degli strumenti. Per un musicista significa quello che per un pittore è la tavolozza».
Quando nel 1919, a 17 anni, si diplomò alla Technical High School di Oakland era già un'abile pianista e aveva già intrapreso la strada per quello che era sempre stato il suo sogno: dirigere un'orchestra. Dopo il diploma Willy si libererà a New York per entrare nel mondo della musica. Quando scoprì di essere stata adottata, decise di rompere i legami con la sua famiglia e di rirpendere il suo nome originario, Antonia Brico. Si iscrisse alla University of California, Berkeley, dove studiò arti liberali. Durante gli anni dell'università la giovane lavorò come assistente alla direzione d'orchestra della San Francisco Opera. Dopo la laurea Brico decise di trasferirsi di nuovo a New York per continuare la sua carriera musicale.
Dopo un periodo a New York nel 1926 si recò ad Amburgo per diventare allieva di Karl Muck, direttore della Philharmoniker Hamburg, che fu uno dei suoi grandi maestri. Poco dopo Antonia Brico entrò alla Universität der Künste di Berlino, dove divenne la prima donna statunitense a diplomarsi. Stabilitasi nella capitale tedesca, progredì nella sua carriera e nel 1930 debuttò come direttrice d'orchestra nella prestigiosa Berliner Philharmonikerprima donna a ricoprire tale incarico.
Da quel momento in poi la sua carriera decollò e Antonia Brico è stata invitata a dirigere alcune delle più importanti orchestre dell'epoca, tra cui la Los Angeles Symphony, la San Francisco Symphony e la Philharmoniker Hamburg. Nel 1933 batté un altro disco diventando la prima donna a dirigere la famosa New York Musicians Symphony Orchestra. Fu chiamata da molti per esibirsi come direttrice ospite, ma malgrado Antonia Brico abbia fatto innumerevoli audizioni, nessuno le ofrì mai un posto come direttrice titolare in un'orchestra.
Nel 1934, stanco di sopportare gli sgarbi ei commenti sessisti dei musicisti e degli impresari con cui aveva a che fare, Antonia Brico fondò la New York Women's Symphony, un'orchestra tutta al femminile. Il progetto fu sostenuto da Eleanor Roosevelt, allora First Lady degli Stati Uniti, e andò avanti con successo per quattro anni. Dopo questo successo Brico iniziò ad ammettere uomini nella sua orchestra, che fu ribattezzata Brico Symphony Orchestra.
Negli anni quaranta Antonia Brico viaggiò per il mondo, in tournée come direttrice d'orchestra e pianista. Fu invitata a dirigere decine di orchestre, tra cui l'Orchestra Filarmonica di Helsinki, alla quale fu presentata dal famoso compositore Jean Sibelius, e la Japan Women's Sinfonia.
Nel 1947 si trasferì a Denver, dove fondò la Bach Society, il Women's String Ensemble e la Denver Business Men's Orchestra. Il suo slancio e la sua vocazione per la musica la portarono a dirigere molte altre piccole orchestre e a sviluppare vari progetti musicali. Nel 1974 il suo nome tornò alla ribalta con l'uscita di Antonia: un ritratto di donna, un film documentario basato sulla sua vita diretto dalla regista Jill Godmilow e dalla cantante folk Judy Collins, ex allieva della Brico. Proprio partendo da quel documentario la regista e sceneggiatrice olandese Maria Peters ha scritto la biografia La direttrice d'orchestra (uscita in Italia per Longanesi) che poi è diventato il film da lei diretto Del dirigente (2019), in italiano Sulle ali della musica
Brico si ritriò dalle scen nel 1985 e morì il 3 agosto 1989. Ancora nessuna direttrice d'orchestra aveva ottenuto un incarico fisso. Ora le cose sono un po' cambiate, ma non moltissimo: le professioniste della bacchetta restano solo il 7 per cento. Nel 2020 solo 46 delle 778 orchestre stabili mondiali – cioè il 5,9 per cento – era diretta da una donna (in Italia oggi abbiamo Oksana Lyniv al Teatro Comunale di Bologna e Gianna Fratta all'Orchestra Sinfonica Siciliana).