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Donne e regia, per l’equità di genere serviranno ancora 20 anni – Cinema – Ansa.it


Per molto tempo le donne che hanno lavorato nell'industria cinematografica sono state soprattutto attrici o segretarie di produzione. Ma negli ultimi anni le donne dietro la macchina da presa sono aumentate ei film a direzione femminile vincono più premi e circolano di più nelle vendite dei film a direzione maschile. “Ma serviranno ancora almeno 20 anni per raggiungere l'equità di genere alla regia e oltre 50 per avere un eguale numero di direttrici e di direttori della fotografia nelle produzioni cinematografiche italiane”, anticipa la direttrice dell'Alta scuola per la comunicazione (Almed) dell'Università Cattolica del Sacro Cuore Mariagrazia Fanchi.


È questa la fotografia che emerge dal quarto Rapporto Gender Balance in Italian Film Crews dell'Ateneo e del Ministero della Cultura-Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, illustrato alla Biennale del cinema di Venezia, martedì 3 settembre, nello spazio incontri dell'Hotel Excelsior, e online su VPB Live Channel, all'interno dell'Annual Seminar in Gender Equality and Inclusivity in the Film Industry, evento ospitato da La Biennale di Venezia, Eurimages e Women in Film, Television & Media Italy.


“Uno scenario in miglioramento – fa notare la professoressa Fanchi -. Resta tuttavia ancora un importante divario da colmare: 21% la quota di professioniste alla direzione di lungometraggi nel 2023; poco meno del 30% quella delle sceneggiatrici e delle montatrici; al 12% la percentuale delle dirette della fotografia e ancora sotto la soglia del 10% quella delle dirette delle musiche; la presenza femminile fra i supervisori di effetti speciali continua a crescere, sebbene non superi il 30% costumi e trucco restano professioni a prevalenza femminile”.


L'incremento del numero di registe in attività ha fatto crescere anche la quota delle produzioni italiane dirette da donne o da team a prevalenza femminile: 19% nel 2023, + 3 punti percentuali rispetto all'anno precedente. Il 2023 è stato anche caratterizzato dal netto superamento della percentuale di film a direzione femminile distribuiti in sala: il 76% rispetto al 69% di quelli a direzione maschile. Anche la media del box office è significativamente cresciuta, come conseguenza del successo del film di Cortellesi: 683.325 euro rispetto ai 247.257 euro in media dei film a direzione maschile.


Da segnalazione anche che nel 2023 le opere a direzione femminile rispetto a quelle a direzione maschile hanno ricevuto più nomination (38% rispetto al 28%) e si sono aggiudicate più premi (21% rispetto al 16%). Restano invariati i trend già emersi nei precedenti rapporti: la tendenza delle donne a lavorare di più nelle produzioni a costo basso, l'aumento della presenza femminile nelle iniziative produttive dirette da donne, il legame elettivo con il documentario.

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