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Conte: “I principi di Grillo mi interessano il giusto”


«Non possiamo parlare di progressismo a vanvera, sulle guerre dobbiamo chiarire», dice Giuseppe Conte riferendosi alla coalizione di centrosinistra. Mentre sulle questioni interne al M5S, in vista del congresso del partito, «del principio fondativo mi importa il giusto. Nessuno deve temere una comunità che discute. Chi evoca la scissione non vuole il confronto, la discussione. Una discussione senza rete, anche la mia stessa leadership potrebbe essere messa in discussione», risponde Riferendosi UN Beppe Grillo. Il presidente dei 5 Stelle parla in una lunga intervista su Pagina dei fanlo fa a tutto campo e conferma quanto va ripetendo da settimane: il Movimento vuole stare nel “campo giusto”, ma ponendo dei paletti, sia programmatici che di metodo: «Come facciamo a essere credibili con gli elettori se poi facciamo l'alleanza con Matteo Renzi? Non è questione di antipatie, ma della sua totale inaffidabilità dimostrata in questi anni».

Quindi: politica estera e composizione della coalizione, erano e restano questi i due grandi temi che assillano un'alleanza in divenire, cioè quella fra Pd, M5S e Alleanza verdi sinistra, +Europa. Sul primo argomento la posizione di Conte è sovrapponibile a quella dei rossoverdi: una critica netta al governo israeliano e allo «sterminio del popolo palestinese che sta perpetuando» («interrompiamo immediatamente la fornitura di armi», «ritiriamo il nostro ambasciatore a Tel Aviv» ); contrarietà a nuove armi offensive per l'Ucraina contro la Russia. «Ci ​​sederemo a un tavolo con le altre forze alternative al governo Meloni per decidere le linee di politica estera. Tuttavia, con l'utilizzo delle nostre armi in territorio russo noi stiamo allontanando la pace», ragiona Conte. Sulla sfida americana, invece, plaude alle proposte di La mia vita è bella per la politica interna in senso redistributivo perché «autenticamente progressiste», ma sul conflitto in Medioriente «in 11 mesi non si è fatto abbastanza per fermare Netanyahu».

Poi ci sono le vicende interne ai 5 Stelle, con l'assemblea costituente che si concluderà il 19 e 20 ottobre. «Il processo costituente serve a rilanciare il Movimento, non per operare scissioni. Certo è una discussione senza rete, anch'io mi metto in discussione con la mia stessa leadership», assicura. Questo nel mentre a Roma c'era proprio il comico, fondatore e garante in rotta di collisione col presidente. Tra i due non c'è stato alcun incontro. «Lasciamo la paura ad altri partiti che sono costruiti su personalismi e correntismi», è l'invito dell'ex presidente del Consiglio.



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