Economia Finanza

Netanyahu temporeggia sull'accordo per gli ostaggi: cosa c'è dietro questa mossa




Il primo ministro israeliano sta tenendo una conferenza stampa in lingua inglese, rivolgendosi ai giornalisti stranieriaffrontando due temi bollenti come i negoziati per la liberazione degli ostaggi e l'annosa questione dei corridoi a Gaza. “Se si vogliono liberare gli ostaggi, bisogna controllare il corridoio di Filadelfia“, ha detto Netanyahu.

Il discorso ha poi virato verso la minaccia di Teheran mescolata a quella di Hamas: “Questi sono i selvaggi, questi sono i terroristi che l'Iran si è impiantato vicino al nostro confine, come altrove, e noi siamo impegnati a sconfiggerli“, ha proseguito il premier israeliano, esprimendo emozionato le proprie scuse alla famiglia di Alex Lobanov, rapito il 7 ottobre dal festival Nova, fra i sei ostaggi senza vita trovati dall'esercito nel sud di Rafah sabato scorso. “Il 7 ottobre abbiamo vissuto la peggiore barbarie di questo secolo“, ha poi ribadito Netanyahu.

Per Tel Aviv, dunque, le linee rosse restano le medesime della fase precedente al ritrovamento degi cadaveri dei sei ostaggi uccisi lo scorso finesettimana, facendo intuire il naufragio dei negoziati su questo punto. “Ciò che è cambiato è che sei dei nostri ostaggi sono stati brutalmente assassinati a sangue freddo. E ora il mondo si aspetta che Israele faccia delle concessioni dopo questo massacro? Che tipo di messaggio sarebbe per Hamas? Uccidere più ostaggi e ottenere di più in cambio? Questo non è solo immorale, è folle. Non accadrà”. Sulla morte dei propri concittadini ha più ribadito che se per Israele si tratta di una tragedia, per Hamas è invece una strategia ben precisa.

Sulle scelte del primo ministro, Haaretz ha diffuso un voce che circola in queste ore: Netanyahu sta rimandando l'accordo per il rilascio degli ostaggi a causa delle pressioni dei suoi alleati di estrema destra, e dunque starebbe utilizzando la questione del Corridoio Filadelfia per temporeggiare, finendo per affossare i negoziati. Secondo la fonte che riporta l'indiscrezione, lo stratagemma di Netanyahu starebbe funzionando perché oggi tutti i media dello Stato ebraico sono concentrati sulla questione del controllo israeliano sul Corridoio e nessuno si chiede se voglia effettivamente liberare gli ostaggi.

Nel frattempo, Hamas ha pubblicato un terzo video che mostra due ostaggi senza vita che incolpano Netanyahu per la mancanza di accordo per la loro liberazione. Non è chiaro quando è stato registrato il filmato in cui gli ostaggi, Alexander Lobanov e Carmel Gat, sembrano ripetere un messaggio programmato che termina con un appello accorato ai loro familiari.

Nel video, entrambi incoraggiano la popolazione israeliana a manifestare “per le loro vite”, come hanno fatto gli ostaggi – anch'essi uccisi a Gaza la scorsa settimana – Ori Danino e Eden Yerushalmi, in altri due video simili diffusi da Hamas questa settimana. Il video si conclude con cartelli rossi di Hamas che recitano in arabo, ebraico e inglese: “Accordo di scambio, libertà e vita. Pressione militare, fallimento e morte”.



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