Economia Finanza

Francia, Michel Barnier nominato premier. Furia della sinistra: “Elezioni rubate, chiederemo la sfiducia”




Dopo tre lunghi mesi di tregenda e due di fitte consultazioni (nel bel mezzo dei Giochi Olimpici), la Francia ha finalmente un nuovo primo ministro. Si tratta di Michel Barnierex commissario europeo, che avrà il compito di ricompattare il Paese uscito diviso dalle ultime consultazioni elettorali. Ma la nomina sembra già scontentare i due poli opposti dello schieramento politico francese, che adesso promette di dare battaglia.

Si è congedato, invece, mestamente ma con un “grazie” social con un suo personale addio poco dopo l'annuncio della nomina, accompagnandolo con un video riassuntivo dei suoi quasi otto mesi a capo del governo francese.

La scelta di Macron e la rabbia dei lepenisti

La nomina del presidente Emmanuel Macron mira, dunque, a ristabilire unità ed equilibrio nel Paese: “Questa nomina arriva dopo un giro di consultazioni senza precedenti durante le quali, in conformità con il suo dovere costituzionale, il presidente ha assicurato che il premier e il governo che verranno rispetteranno le condizioni per essere il più stabile possibile e si darà la possibilità della coalizione più larga“, sottolinea la nota che accompagna la nomina di Barnier.

Costretta a digerire l'amara pillola il fronte lepenista che, all'indomani della prima tornata elettorale, era pronto a governare con il giovane Giordano Bardelladelfino di Marino Il Penna. Ma il sistema delle triangolazioni, al secondo turno elettorale, aveva ribaltato completamente i pronostici, spingendo in alto le sinistre ei centristi, ricompattatisi dopo la chiamata alle armi. “Dopo un'attesa interminabile, indegna di una grande democrazia, prendiamo atto della nomina di Michel Barnier a primo ministro di Emmanuel Macron“, scrive il presidente del Rassemblement national in un post sui social.

La reazione di Le Pen e Bardella

Non parteciperemo UN uno governo Barnier“, scrive suo X Le Pen, dopo la nomina di Michel Barnier a Matignon, ipotizzando un potenziale appoggio esterno al prossimo esecutivo.”Oggi ci Troviamo nella situazione Che Avendo annunciato, quella del caos. Vederci se Michele Barnier riuscirò almeno UN garantire il pareggio del bilancio“, ha aggiunto Le Pen.

Poco prima la fondatrice del Rassemblement national, ha dichiarato che non ci sarà alcuna sfiducia immediata all premier nominato, poiché Barnier-a suo dire-sembra soddisfare almeno il primo criterio che richiesto, cioè un uomo rispettoso delle diverse forze politiche e capace di sapersi rivolgere allo schieramento lepenista. Ha poi aggiunto che Rn attenderà di vedere quale sarà il discorso di politica generale del signor Barnier e il modo in cui sarà i compromessi che raggiungeranno necessari sul prossimo bilancio.

Mèlenchon chiede una potente mobilitazione

Ma la rabbia monta anche a sinistra, dove già si sperava nella delega a governare. Meno diplomatico di Bardella, GiovanniLuca Melenchonche grida al furto elettorale, disconoscendo la nomina e chiedendo la più potente mobilitazione possibile per il 7 settembre in nome della democrazia, per una chiara comprensione di quali istituzioni repubblicane sono poste sotto la sovranità del popolo.

“Non sarà il Nuovo Fronte Popolare, arrivato primo alle elezioni legislative, ad avere il primo ministro e la responsabilità di presentarsi davanti ai deputati”, ha reagito il leader della Francia Insozzare, sul suo canale YouTube, dopo l'annuncio della nomina di Michele Barnier tutti carica di Primo Ministro. “Mentre il secondo turno delle elezioni legislative era stato interamente focalizzato sulla sconfitta del Rassemblement National. E' la personalità più vicina alle sue posizioni a essere designata”ha aggiunto.

A conclusione di una giornata convulsa a Parigi, i partiti che compongono la coalizione del Nuovo Fronte Popolare hanno scelto di chiedere la sfiducia del governo Barnier. In una nota firmata dai leader di Partito socialista, France Insoumise, Ecologisti e Partito comunista, oltre che dalla loro candidata premier Lucie Castets, si denuncia la nomina di “un primo ministro dipendente dal sostegno del RN, esponente di un partito che ha ottenuto il 5,41% alle elezioni“.

Con la sua scelta, il presidente Macron ha”spazzato via il messaggio degli elettori”sostengono gli esponenti della coalizione di sinistra. “Continueremo a lavorare istantaneamente per offrire ai francesi una politica capace di rispondere alle emergenze sociali, climatiche e democratiche“, conclude la nota del Nfp.



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