Istruzione

Salvini: puntiamo ad alzare flat tax oltre 85mila euro, presto dossier nucleare


In vista della manovra, torna d'attualità la flat tax con la Lega che sta ragionando se innalzare il tetto rispetto agli 85mila euro previsti attualmente. Lo ha fatto sapere il ministro e leader del Carroccio Matteo Salvini parlando con gli imprenditori al Teha Forum di Cernobbio e rispondendo a microfoni spesi alle domande della platea. Quest'anno ha fatto sapere Salvini “le partite Iva hanno pagato più tasse ed è anche merito della flat tax”. Da qui l'idea di alzare il tetto e portarlo – questa una delle prime ipotesi – a 100mila euro.

L'ipotesi di rivedere il regime forfettario delle partite Iva

“Visti i risultati positivi ottenuti dalla Flat Tax fino a questo momento la Lega ragiona se innalzare il tetto rispetto gli 85mila euro”. Questa la ragione principale spiegata dal vice premier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salviniper rivedere l'attuale regime forfettario riservato ai titolari di partita Iva che prevede che fino alla soglia di 85mila euro di ricavi e compensi sia adottata una tassazione ridotta, con aliquota del 15 per cento. Il partito in vista della manovra starebbe ragionando “se innalzare il tetto rispetto agli 85mila euro e se applicarla anche agli straordinari”, ha spiegato ancora il leader della Lega.

“Presto notizie positive sul dossier nucleare”

“Conto che nei prossimi giorni arrivino notizie positive da parte del governo e sono assolutamente convinto della necessità e dell'urgenza di tornare al dossier nucleare”, così il leader della Lega Salvini rilancia di nuovo il tema, sottolineando come “l'Italia non può più dire no al nucleare”. “Ritengo – aggiunge Salvini – che una delle missione più importanti di questo governo sia di riportare l'Italia nel contesto della modernità, dell'efficienza e della sostenibilità ambientale, riavviando il dossier nucleare”. “Siamo circondati da reattori – insiste il leader della Lega – con aziende italiane come Enel che stanno gestendo nucleare in tanti paesi europei ma non in Italia. E' suicidio, un non senso, una follia”. Infine Salvini si dice convinto che “se ci fosse la possibilità di fare un referendum, la maggioranza degli italiani direbbe sì al ritorno al futuro”. 

“No, un Green Deal imposto. Sulla Tav siamo nei tempi”

“Il Green deal non lo fai imponendo auto elettrica e mettendo al bando i motori a benzina e diesel, ma lo fai offrendo un'opportunità di cambio di modalità operativa e lavorativa”, ha poi spiegato il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini, parlando dello stato dei lavori sulle linee ferroviarie al forum Ambrosetti di Cernobbio. In particolare per la Tav “noi stiamo rispettando pienamente i tempi, non sempre i partner riescono a fare altrettanto. Siamo più avanti e conto che possiamo rimanerlo fino al 2032”. Stessa cosa per il tunnel del Brennero: “Rispetto ai colleghi austriaci siamo assolutamente nel rispetto di tempi e costi, cosa che i partner non sempre riescono a garantire”, ha detto Salvini



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