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Un “nuovo Sinner” classe 2006 e un ex numero 1 in doppio: ecco il Brasile anti-Italia


Il team verdeoro sarà il primo ostacolo per gli azzurri campioni in carica: Joao Fonseca è considerato una stella del futuro e ha recentemente vinto il primo Challenger. La coppia Matos-Melo non è da sottovalutare, ma contro Bolelli e Vavassori…

Francesco Sessa

10 settembre – 19:08 – MILANO

Non c'è peccatore? Ecco il “nuovo peccatore”. Ma contro di noi. Jannik ha raccolto il testimone dei grandi del recente passato ed è a oggi lontanissimo, ma Joao Fonseca è già stato battezzato in patria: il 2006 brasiliano è considerato l'erede dell'attuale numero 1 del mondo. E sarà il nostro avversario nel primo round del girone di Coppa Davis a Bologna: pur essendo ancora 158° nel ranking Atp, sarà lui l'osservato speciale dal pubblico dell'Unipol Arena. Una possibile stellina contro una squadra fortissima, pur senza Sinner e Musetti.

la stagione di fonseca

Sulla carta, in singolare Fonseca è la seconda punta della spedizione brasiliana a Bologna. Davanti a lui c'è Thiago Monteiro (numero 75 del ranking), mentre Felipe Meligeni Alves è 165°: una squadra – guidata da Jaime Oncins, ex numero 34 del mondo – tutt'altro che spaventosa. Ecco che Fonseca potrebbe essere il jolly per sparigliare le carte: il 2006 non ha mai giocato in Davis e si prepara all'esordio, in una stagione in cui ha ottenuto le prime vittorie a livello Atp (ne ha totalizzate cinque tra Rio de Janeiro, Bucarest e Madrid) e dopo non aver superato le qualificazioni agli Us Open, uscendo al turno decisivo contro Eliot Spizzirri. Occhio, però: Joao è al suo best ranking e aveva iniziato la stagione fuori dai primi 700 del mondo, il che significa che è in piena ascesa. E recentemente ha conquistato il Challenger di Lexington, primo titolo pesante della carriera.

il nuovo peccatore

Fonseca è ormai da tempo tenuto d'occhio dagli addetti ai lavori. Lo scorso novembre era a Torino per fare da sparring partner agli otto migliori giocatori del 2023 in occasione delle Atp Finals, come a dire: la tua dimensione è questa, inizia a farti l'abitudine che è solo questione di tempo. Roger Federer ci ha visto lungo e lo ha inserito nella sua scuderia del marchio di abbigliamento On, che comprende anche Swiatek, Shelton e Cobolli. Lo svizzero è l'idolo di sempre per il giovane brasiliano, ex numero 1 a livello Junior e campione agli Us Open 2023. Fonseca guarda ai fenomeni del passato ea quelli del presente: gli piace Zverev, prova a emulare Alcaraz e in Brasile viene paragonato a Sinner: “Mi piace giocare aggressivo, come Jannik. Il mio rovescio è più consistente del mio dritto, anche se quest'ultimo colpo è la mia arma principale. Ho un buon servizio e gambe molto magre. Per questo in Brasile mi chiamano ' piccolo peccatore'”.

i doppisti

Monteiro e Meligeni Alves non fanno particolare spavento, mentre è diverso il discorso sul doppio: la coppia composta da Rafael Matos e Marcelo Melo non è da sottovalutare, pur essendo Bolelli e Vavassori al momento su un altro piano. I brasiliani sono rispettivamente numero 35 e 37 del ranking di doppio, ma soprattutto Melo è stato un grandissimo di questa disciplina: ha occupato la prima posizione della classifica e conquistato 38 titoli in carriera, tra cui un Roland Garros e un Wimbledon. Come per i due azzurri, anche la coppia verdeoro è ormai un tandem fisso e collaudato: le due coppie si sono sfidare a Parigi quest'anno, con il successo degli italiani (7-5 ​​7-5) nelle prime fasi della cavalcata che ha portato fino alla finale persa con Pavic e Arevalo. Potrebbe nascere una sfida intrigante, anche se Bolelli e Vavassori sono al momento più forti. Discorso che vale anche per i singolaristi, con un asterisco su Fonseca: può essere una mina vagante. Ma la strada per arrivare a Sinner è ancora lunga.





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