Economia Finanza

Bce taglia tasso di 0,25 punti, sui depositi cala al 3,50%


La Bce taglia i tassi e introduce un nuovo “quadro operativo”. Nella riunione di settembre, la banca centrale ha deciso, all'unanimità, di ridurre il tasso sui depositi di 25 punti base, dal 3,75% al ​​3,50% e di modificare lo spread fisso del tasso sui rifinanziamenti principali, che è stato ora fissato a 15 punti base al di sopra di quello dei depositi (erano 25). Il repo scende quindi dal 4,25% al ​​3,65%, mentre il tasso “di emergenza”, come sempre più alto di 25 punti base, cala dal 4,50% al 3,90 per cento. Per entrambi il taglio è di 60 punti base.

Il taglio è stato possibile perché l'acquisto continua a seguire il sentiero individuato dalla Bce a giugno. Le previsioni di settembre hanno confermato che la velocità dei prezzi media sarà pari al 2,5% quest'anno, al 2,2% nel 2025, all'1,9% nel 2026. La core inflation passerà dal 2,9% del 2024, al 2,3% dell'anno prossimo, al due per cento del 2026. Secondo lo staff della Bce, l' scaricare salirà nei prossimi mesi, per un mero effetto “aritmetico”, per poi tornare a calare e tornare all' obiettivo nella seconda metà dell'anno prossimo. In conferenza stampa, la presidente Christine Lagarde ha poi aggiunto che, molto probabilmente, a settembre l'inflazione risulterà molto bassa, ma il dato – di nuovo legato a effetti di base – non è destinato a incidere sulle future decisioni di politica monetaria.

La Bce sottolinea che «l'inflazione domestica resta alta, dal momento che i salari continuano a crescere a un ritmo elevato». Le pressioni derivanti dal costo del lavoro stanno comunque rallentando mentre i profitti stanno «parzialmente» assorbendo l'impatto di salari più alti sulla caduta».

Le condizioni di finanziamento «restano restrittive». La crescita è prevista ora in ulteriore rallentamento: il pil salirà dello 0,8% quest'anno (0,9% le proiezioni di giugno), del 1,3% nel 2025 (come a giugno), e dell'1,5 % nel 2026 (1,6% tre mesi fa): nei prossimi trimestri la domanda domestica darà un contributo «più debole» all'attività economica. I rischi restano orientati verso il basso. La presidente Christine Lagarde – leggendo il comunicato introduttivo – ha sottolineato l'urgenza delle riforme strutturali, a livello europeo, proposte dal rapporto Letta, sul mercato unico, e dal rapporto Draghi, sulla competitività.

Per il futuro, la Bce continuerà a seguire un approccio “riunione dopo riunione”, senza seguire un percorso dei tassi predeterminato.



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