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Approvata mozione anti-gender della Lega. Le opposizioni: “Destra oscurantista contro i diritti”


Firmata da tutta la maggioranza è stata approvata in commissione Cultura della Camera la risoluzione più volte annunciata dalla Lega e il cui primo firmatario è il sottosegretario all'Istruzione Rossano Sassocontro la “propaganda di genere nelle scuole”. Ossia il fantasma che da sempre agita i sonni di Lega e Fratelli d'Italia passando naturalmente per Pro Vita.

“Noi difendiamo i bambini”

Cosa vorrà dire in concreto questo divieto non è ancora ben chiaro, tuttavia il sottosegretario Sasso ha annunciato trionfalmente l'approvazione della mozione: “Abbiamo ribadito il nostro no al tentativo di coinvolgere bambini di 6 anni in una deriva ideologica che non ci piace. Parliamoci chiaro: per esempio, per noi non è opportuno che delle drag queen entrino nelle classi dei nostri figli e li indottrinino dalla più tenera età. Abbiamo detto no all'UE che vuole destinare milioni ai corsi Erasmus, DragTivism, come strumento di propagazione di questo 'dogma', e in Italia ci opporremo in qualsiasi modo alla pericolosa ideologia wake. Proteggeremo a tutti i costi il ​​diritto dei bambini di vivere serenamente la bellezza dell'infanzia, lontana da questa visione che li vorrebbero schiavi di una iper-sessualizzazione. E se qualcuno pensa di sostituirsi alle famiglie, magari con sedicenti esperti provenienti da associazioni Lgbtqia+, nell'educazione di bambini di 6 anni, troverà sempre nella Lega un muro insuperabile”.

Attacco alle carriere Alias

Questo l'annuncio che ha scatenato come era prevedibile le critiche di tutte le opposizioni, ma anche di chi, fuori dalla politica, sa bene che il mondo è oggi fatto di famiglie al plurale, di famiglie omogenitoriali, dunque di bambini che hanno due madri o due padri, di ragazzi e ragazze gay e lesbiche che fin dall'adolescenza rivendicano la loro libertà di essere ciò che sono, di adolescenti che si sentono “fluidi” e di chi giustamente rivendica la carriera Alias.

D'Elia: “Destra ipocrita”

Dura Cecilia D'Elia, capogruppo Pd in ​​commissione Cultura e Istruzione del Senato: “L'approvazione nella commissione della movimento Sasso contro una presunta ideologia genere è l'ennesima riprova dell'ipocrisia di questa Destra. Si strumentalizza un tema delicato e importante come quello dell'educazione all'affettività e del contrasto alla violenza e sulle discriminazioni, per attaccare i diritti e boicottare i progetti di contrasto agli stereotipi di genere. Fratelli d'Italia e la maggioranza si pongono così dalla parte sbagliata in una battaglia di civiltà, che riguarda tutto il paese, tutte e tutti i cittadini, bambini e bambine in primis. Un approccio, il loro, ideologico, che mortifica le tante realtà e le scuole, che per fortuna sono molto più avanti.

Il genere previene la violenza sulle donne

Lella Palladinosociologa, fondatrice della cooperativa sociale Eva, che in Campania gestisce 5 centri antiviolenza e 3 case rifugio, e vice presidente della fondazione una nessuna centomila, “La costruzione dell'identità di genere, genere in inglese, è un processo che coinvolge tutti gli esseri umani, inevitabilmente, dalla nascita in poi. Impedire di parlarne nelle scuole non intacca minimamente questo processo.Invece impedisce di affrontare quegli stereotipi e pregiudizi sessisti che sono alla base della discriminazione e della violenza maschile contro le donne, come della violenza nei confronti delle persone Lgbtqia+ Questa mozione ci dice di una maggioranza che mentre si indigna per l'ennesimo femminicidio, chiudendo le porte al cambiamento culturale che va necessariamente costruito fin dalla più giovane età se si vuole davvero provare a prevenire la violenza”, concludono Palladino.

Zan: “Sono scollati dalla realtà”

“Oggi la Destra, al primo giorno di lavoro delle commissioni parlamentari dopo la pausa estiva, si affretta a votare una risoluzione della Lega contro una fantomatica ideologia generema non è altro che l'ennesimo attacco alle persone Lgbtqia+ italiane, esattamente come avviene in Ungheria e in Bulgaria. In un'Italia dove le liste di attesa per curarsi si allungano sempre di più proprio per i tagli della destra, dove i salari rimangono al palo e il reddito reale delle famiglie crolla, la maggioranza non trova niente di meglio di cui occuparsi che continuare la crociata contro i diritti. E' evidente che la destra italiana è ormai completamente scollata dalla realtà”, afferma Alessandro Zan, responsabile Diritti nella segreteria Pd.

Dilaga l'omofobia

“Continuano gli attacchi verso le nostre vite e le nostre identità da parte di questa destra di governo”, dichiara Marta Rohani, responsabile Scuola nella segreteria nazionale di Arcigay. “A pochi giorni dalla notizia del suicidio di un giovane omosessuale a Palermo e dall'aggressione omofoba di un uomo a Cremona, la Commissione Cultura della Camera ha approvato la risoluzione Sasso e la proposta di legge Ravetto tracciando la strada verso una legge anti-Lgbtqia+ italiana simile a quelle approvate in Russia e in Ungheria, che metta al bando dalle scuole qualsiasi contenuto legato alla cosidetta ideologia gender.

“Allora lo ribadiamo – prosegue Rohani – l'ideologia gender, per la prima volta citata in un documento ufficiale del parlamento italiano, non esiste, è un'invenzione della destra e dei movimenti ultra cattolici. Esistono invece percorsi di educazione alle differenze, alla sessualità e all'affettività, avviati in alcune scuole, e che tentano di trasmettere il rispetto delle differenze culturali, etniche, religiose, di genere, di orientamento sessuale e di abilità, come elemento fondamentale per la costruzione di una società inclusiva e democratica”.



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