Istruzione

Ridurre la scuola superiore da 5 a 4 anni. La proposta di Miele (Lega): “Così i giovani entrano prima nel mondo del lavoro”. Opposizione critica: “Si risparmia su tutto” – Orizzonte Scuola Notizie


La Lega ha proposto di ridurre la durata delle scuole superiori da cinque a quattro anni, allineando il sistema italiano a quello di altri paesi europei.

Secondo il partito, la misura favorirebbe un ingresso più rapido dei giovani nel mondo del lavoro.

La Lega, nella presentazione della proposta (prima firmataria la deputata Giovanna Miele), ha sottolineato come in 13 paesi europei su 27 la durata delle scuole superiori sia già di quattro anni. Tuttavia, la proposta ha sollevato critiche da parte dell'opposizione. In un intervento su La Repubblica, Elisabetta Piccolottideputata di Alleanza Verdi Sinistra, ha espresso preoccupazione per l'approccio del ministro Valditara, accusandolo di confondere la scuola con la formazione professionale.

Piccolotti ha inoltre sollevato dubbi sulla qualità dell'istruzione e sulla maturazione degli studenti in un percorso di studi più breve, affermando che la proposta mira a “disciplinare i ragazzi, puntare tutto sulle nozioni e l'addestramento, e impedire che si formi in loro un solido spirito critico”. La deputata ha anche espresso preoccupazione per i possibili tagli all'istruzione che potrebbero derivare da questa misura. Alleanza Verdi Sinistra ha promesso una mobilitazione se la proposta dovesse andare avanti.

A quanto pare l'Adnkronosda fonti parlamentari, la proposta di ridurre da 5 a 4 anni la durata delle scuole superiori è un'iniziativa della deputata Giovanna Miele e non della Lega: “La Pdl che prevede la riduzione degli anni delle superiori da 5 a 4 anni è una mia iniziativa parlamentare”.

Cosa prevede la proposta di legge

PROPOSTA DI LEGGE

Come si legge nel testo disponibile sul sito della Camera, l'attuale ordinamento scolastico, definito dall'articolo 64 del decreto-legge n. 112 del 2008, prevede un ciclo di studi quinquennale per le scuole superiori, articolato in due bienni e un quinto anno conclusivo con l'esame di Stato. Tuttavia, a partire dall'anno scolastico 2018/2019, è stato avviato un Piano nazionale di innovazione che ha introdotto sperimentalmente percorsi quadriennali in cento classi prime di licei e istituti tecnici statali e paritari.

La sperimentazione, a cui hanno aderito altri 92 istituti scolastici, mira a ridurre il differenziale con altri paesi europei, dove la durata quadriennale è la norma. La proposta di legge in esame si pone l'obiettivo di rendere strutturale questa sperimentazioneriducendo a quattro anni la durata del secondo ciclo di istruzione.

A sostegno di questa proposta, vengono citati:

  • L'allineamento con l'Europa: La maggior parte dei paesi europei (13 su 27) prevede un ciclo scolastico quadriennale, consentendo ai giovani di accedere all'università o al mondo del lavoro prima rispetto ai loro coetanei italiani.
  • Risultati positivi della sperimentazione: Le valutazioni condotte dal Ministero dell'Istruzione e del Merito e dall'Invalsi sui percorsi quadriennali in corso hanno evidenziato esiti positivi.
  • Le indicazioni del PNRR: Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza prevede l'ampliamento della sperimentazione dei percorsi quadriennali, passando da 100 a 1000 classi.



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