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Uglies, recensione: innocua distopia “young adult” sull'effimera e uniformante ricerca della perfezione estetica


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Recensione e tutto quello che c'è da sapere sul film di McG, basato sulla serie di romanzi “young adult” di Scott Westerfeld e interpretato da Joey King, Brianne Tju, Keith Powers e Chase Stokes.

15 Settembre 2024 13:17

E disponibile su Netflix Bruttiil dramma fantascientifico del regista Italiano: che porta sullo schermo la serie di romanzi “young adult” di Scott Westerfeld. La trama è incentrata su una futura società distopica post-apocalittica in cui la chirurgia estetica ha “salvato” l'umanità eliminando il divario tra belli e brutti con un uniformante e obbligatorio intervento estetico che ogni ragazzo e ragazza deve affrontare pienamente i sedici anni di età.

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Il re Joey vista di recente nel fantasy d'azione La principessa e nella commedia “A Family Affair” al fianco di Nicole Kidman e Zac Efron, in “Uglies” interpreta Tally YoungBlood che insieme al migliore amico Peris (Chase Stokes) è in procinto di affrontare l'intervento che permetterà loro di lasciare il luogo adibito Ai “brutti” per accedere alla città dei “belli”, un vero e proprio paradiso dove tutti sono uguali e ed egualmente felici. Almeno questo è quello che ad entrambi è stato inculcato, ma come in tutte le società che tentano di imporre un pensiero unico e di uniformare le personalità scatta inevitabilmente un moto di ribellione. In questo caso la “resistenza” guidata da David (Keith Powers) ha creato un'oasi naturale, nota come “The Smoke”, lontana dalla tecnologia in cui chi non vuole uniformarsi al dictat della bellezza come pensiero unico può rifugiarsi. Sarà grazie grazie alla nuova amica Shay (Brianne Tiju), che Tally scoprirà questa nuova e sorprendente realtà che cambierà sempre il suo modo di guardare il mondo e gli altri.

Brutti – La recensione del film

Brutti, recensione: innocua distopia "giovane adulto" sull'effimera e uniformante ricerca della perfezione estetica
Credito: Brian Douglas/Netflix © 2024

Sulla scia di adattamenti distopici “young adult” come Giochi della fame, Divergente, Il labirinto e Il Donatore – Il mondo di Jonas arriva sul grande schermo il ciclo di romanzi dello scrittore Scott Westerfeld composto da quattro libri. “Uglies” a livello visivo è piuttosto accattivante e l'idea degli hoverboard alla “Ritorno al futuro 2” permettono di creare scene d'azione piuttosto coinvolgenti. Funzionale ea tratti sorprendenti l'utilizzo della CGI per mostrare i risultati degli interventi estetici e creare le ambientazioni del film.

McG è un regista che ha sempre avuto dalla sua una certa ricercata estetica, una qualità che arriva dal mondo dei video musicali in cui McG come si suol dire “si è fatto le ossa”. Purtroppo questa sua ricercatezza è diventata nel tempo sia un pregio che un difetto, e l'adattamento di “Uglies” è un esempio eclatante di questo suo limite. Se qualcuno ricorda il Russell Mulcahy di “Highlander”, medesima provenienza artistica, capirà a cosa ci riferiamo, ma è la filmografia di McG a parlare. A partire da Gli angeli di Charliepassando per il seguito Terminator: Salvezza fino ad arrivare alla spy-comedy a tinte romance Una spia non bastaMcG ha mostrato una tecnica ineccepibile che ha finito per sacrificare sull'altare dell'estetica un po' di anima da ogni pellicola che abbiamo citato.

“Uglies” che proprio sull'effimera ricerca della perfezione estetica poggia le sue fondamente, porta alla luce questa rispettabile ma limitante cura della forma a scapito della sostanza, altra tematica toccata dal film. “Uglies” pone un quesito fondamentale al riguardo, certo potremo parlare di un film fuori tempo massimo rispetto alla conclamata bramosia estetizzante di cui soffre la società odierna, ma sarebbe un esercizio sterile poiché parliamo di un romanzo scritto quasi vent'anni fa. Nel frattempo i social media sono diventati portatori di “verità”, l'ignoranza ha obnubilato le masse e l'Intelligenza Artificiale ha bussato alla porta del quotidiano con la sua fascinosa minaccia di alterare la realtà percepita.

McG non riesce a rendere “Uglies” più di una innocua distopia sul potere soverchiante di un certo canone estetico e dell'importanza di coltivare l'interno prima dell'esteriore. Una premessa intrigante svolta come un mero esercizio di stile nonostante l'impegno del protagonista Joey King e un materiale di partenza che andava trattato con maggiore cura.

Detti ciò possiamo purtroppo affermare che se “Uglies” in origine parlava dei cambiamenti fisici ed emotivi legati all'adolescenza e dei cambiamento, letto oggi diventa uno specchio della società odierna. Da una parte i cosiddetti “belli” spesso plastificati che si sentono onnipotenti e finiscono per mostrare tutta la loro bruttezza e vacuità interiore; dall'altro i “brutti” che non comprendono più l'importanza della bellezza interiore e abbrutiscono covando rancore o finendo preda della depressione o di disturbo alimentare. In tutto questo le famiglie latitano, le madri si “massacrano” con la chirurgia estetica alla ricerca di una gioventù ormai lontana ei padri hanno perduto da tempo l'autorevolezza di un tempo. Per fortuna non tutte le famiglie viaggiano su questi binari diretti verso un deragliamento annunciato, donandoci quel barlume di speranza che non tutta la vacuità, l'ignoranza e la violenza espressa dai social media e da tanti, troppi “cattivi maestri” rappresentano in toto la vita reale.

Curiosità

Brutti, recensione: innocua distopia "giovane adulto" sull'effimera e uniformante ricerca della perfezione estetica
Credito: Brian Douglas/Netflix © 2024

  • McG dirige “Uglies” da una sceneggiatura di Jacob Forman (All the Boys Love Mandy Lane, Lawmen – La storia di Bass Reeves), Vanessa Taylor (Divergent, La forma dell'acqua, Il trono di spade) e Whit Anderson (serie tv Daredevil e Ozark) basato sull'omonimo romanzo di Scott Westerfeld.
  • Le tute di alcune guardie di sicurezza sembrano ispirate a quelle del film”Tron: Eredità“.
  • Il libro “Uglies” è la prima puntata di quella che originariamente era una trilogia con i sequel “Pretties” e “Specials”, a cui si è aggiunto un quarto capitolo dal titolo “Extras”. Nel 2018 sono state annunciate quattro nuove puntate parte di una serie spin-off dal titolo “Imposters Series”.
  • Nel 2012 Steven Cummings ha realizzato una graphic novel in stile manga basata su “Uglies” e scritta da Westerfeld e Devin K. Grayson. Il fumetto intitolato “Shay's Story”, racconta la storia dal punto di vista di Shay, l'amica di Tally interpretata nel film da Brianne Tju.
  • “Uglies” è ambientato in un futuro distopico definito “post-scarcity” (post-scarsità), una situazione economica teorica in cui la maggior parte dei beni può essere prodotta in grande abbondanza con un minimo di manodopera umana necessaria, in modo che diventino disponibili a tutti a basso costo o addirittura gratuitamente. Questo scenario utopico prevede un mondo in pace che ha superato i problemi di povertà, fama e malattie. L'energia è illimitata grazie a tecnologie superiori e il sistema solare è sotto il controllo umano. La “post-scarsità” però non significa che la scarsità sia stata eliminata per tutti i beni e servizi, ma che tutte le persone possono facilmente soddisfare i loro bisogni di sopravvivenza di base insieme a una parte significativa dei loro desideri di beni e servizi. Gli scrittori sull'argomento sottolineano spesso che alcune merci rimarranno comunque scarse in una società post-scarsità.
  • Joey King, fan dei libri, ha detto che Tally Youngblood è uno dei ruoli che sognava da anni.
  • Joey King nel film interpreta una ragazza di 15 anni, ma nella vita reale ne ha 25.
  • La trama è praticamente identica all'episodio originale della quinta stagione della serie tv Ai confini della realtà “Il numero 12 ti assomiglia”. In un post sul blog, Westerfeld ha detto di aver visto l'episodio durante la sua infanzia, ma assicura che non si trattava di plagio e non era la sua ispirazione per la serie, sostenendo di aver dimenticato completamente l'episodio televisivo quando ha iniziato a scrivere la serie. Westerfeld cita invece il racconto del 2002 “Liking What You See: A Documentary” di Ted Chiang come fonte di ispirazione.
  • Il film è una produzione congiunta tra Davis Entertainment Company, Anonymous Content, Industry Entertainment, Wonderland Sound and Vision e Netflix Original Films.

La colonna sonora

Brutti, recensione: innocua distopia "giovane adulto" sull'effimera e uniformante ricerca della perfezione estetica
Credito: Brian Douglas/Netflix © 2024

  • Le musiche originali del film sono del compositore Edward Shearmur (Species II, Sky Captain e il mondo di domani, Johnny English, Il regno del fuoco). Shearmur e il regista McG sono alla seconda collaborazione dopo Gli angeli di Charlie (2000).
  • Altri brani inclusi nella colonna sonora: Real Thing di Gioiello / Il Top di Natalie Jane / Tali grandi altezze di LATTE X BEZA / Sii te stesso di KJ Gago / Overdrive di Maggie Rogers / Cogli il potere di GIORNATA

Brutti, recensione: innocua distopia "giovane adulto" sull'effimera e uniformante ricerca della perfezione estetica

1. Brutti (4:45)
2. Sul tetto (1:51)
3. Solo conteggio (4:35)
4. Il compleanno di Tally (1:37)
5. Garbo Escape (3:15)
6. Diventare amici (1:41)
7. Attraversando il fumo (1:26)
8. Peri (1:29)
9. David è reale (1:40)
10. La decisione di Tally (2:33)
11. Peris diventa speciale (2:43)
12. Benvenuti al fumo (2:15)
13. Davide (2:25)
14. Elicottero di soccorso (3:46)
15. Il fumo è attaccato (3:11)
16. Salvare le Smoky Mountains (3:07)
17. Il ritorno di Tally (2:29)
18. Tally Giovane Sangue (2:01)

La colonna sonora di “Uglies” è disponibile su Amazzone.



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