Istruzione

Lazzari: “Servirebbe uno psicologo fisso in ogni scuola, un punto di riferimento per l'ascolto e il sostegno degli studenti” – Orizzonte Scuola Notizie


“Servirebbe un professionista fisso in ogni scuola, un punto di riferimento per l'ascolto e il sostegno degli studenti”. A lanciare l'appello, tramite Sky TG24, è David Lazzari, presidente dell'Ordine degli psicologi, che sottolinea come la presenza di queste figure professionali sia fondamentale, soprattutto alla luce delle sfide che i giovani si trovano ad affrontare.

Nonostante una legge approvata dal Parlamento preveda servizi di psicologia scolastica per la promozione del benessere e la prevenzione del disagio, la realtà è ben diversa. “Oggi gli psicologi a scuola sono una realtà a macchia di leopardo”, denuncia Lazzari. “Non ci sono dati ufficiali, ma la loro presenza non supera il 25% delle scuole italiane, con forti disparità regionali”.

Il problema principale? La mancanza di fondi dedicati. “La legge non ha previsto risorse ad hoc, rendendo difficile la sua applicazione”, spiega Lazzari. Solo alcune regioni, come Lombardia, Puglia e Calabria, hanno stanziato fondi propri, ma la situazione resta critica nella maggior parte del Paese.

L'inizio del nuovo anno scolastico porta con sé anche nuove sfide, come la gestione dell'uso dei cellulari, vietati fino alla terza media. Per Lazzari, “è necessario regolamentare l'uso di questi strumenti, educando i ragazzi a un utilizzo consapevole”. Il rischio, infatti, è quello di creare dipendenza e di delegare all'intelligenza artificiale processi di apprendimento che richiedono invece un coinvolgimento attivo della mente e delle emozioni.

“Senza un allenamento costante della mente, della memoria e dell'emotività, si rischia di creare apprendimenti superficiali e identità fragili”, avverte Lazzari. Un rischio amplificato dal mondo virtuale, che spesso prende il sopravvento sulla realtà.

La scuola, dunque, si trova ad affrontare una sfida cruciale: garantire il benessere psicologico degli studenti in un contesto sempre più complesso. Servono investimenti mirati e una strategia a lungo termine che mette al centro il benessere dei ragazzi, offrendo loro gli strumenti per affrontare le sfide del presente e del futuro.



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