Mense scolastiche, ogni giorno si butta via il 40% del cibo. Un piatto su tre sprecato: contorni, frutta e pane non vengono mangiati. I dati – Orizzonte Scuola Notizie
Il cibo sprecato nelle mense scolastiche è un problema diffuso, che riflette abitudini alimentari scorrette e una scarsa consapevolezza del valore del cibo.
Se negli Stati Uniti il WWF ha lanciato l'allarme già nel 2019, anche in Italia si sta cercando di affrontare la questione, come dimostra il progetto Il mio piatto di rifiutipromosso dal Crea e coordinatore dai nutrizionisti Laura Rossi e Umberto Scognamiglio.
L'obiettivo non è solo quantificare lo spreco, ma soprattutto educare i ragazzi a un corretto approccio al cibo. Dalle analisi condotte su un campione di 700 alunni delle scuole primarie di Fiumicino, emerge un quadro preoccupante: il 40% dei ragazzi fa una colazione insufficiente o inadeguata, mentre il 10% la salta completamente, con ripercussioni sull'appetito a pranzo.
Un altro ostacolo è rappresentato dalla neofobia, la riluttanza a provare cibi nuovi o sconosciuti, particolarmente diffusi tra le femmine ei bambini più piccoli. “Gli italiani hanno inventato la dieta mediterranea, ma la maggior parte non la segue”, sottolineano Rossi e Scognamiglio a Cielo TG24evidenziando come le preferenze dei bambini vadano verso piatti semplici, mentre pesce e verdure come la cicoria vengono spesso rifiutati.
Lo studio ha analizzato anche gli scarti nei piatti: al primo posto troviamo i contorni (59%), seguiti da frutta (34,5%) e pane (31,5%). La buona notizia è che questi ultimi due alimenti vengono spesso riproposti a merenda.
MyWaste-Plate non si limita a fotografare la situazione, ma propone un intervento a 360 gradi, coinvolgendo studenti, insegnanti e famiglie. L'obiettivo è promuovere un cambiamento culturale che porti ad una maggiore consapevolezza sull'importanza di una sana alimentazione e sulla necessità di ridurre lo spreco alimentare.
I risultati della ricerca saranno utili per mettere a punto strategie mirate, come la scelta di menù più adatti ai gusti dei bambini e campagne di sensibilizzazione rivolte a tutta la comunità scolastica