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E dai restauri di Notre Dame spunta la tomba del grande poeta Joachim Du Bellay



Dopo anni di ricerche archeologiche e indagini scientifiche, un importante capitolo storico è stato scritto. Grazie all'Istituto Nazionale di Ricerche Archeologiche Preventive (Inrap), l'identità del poeta rinascimentale Gioacchino Du Bellaymorto a circa 35 anni, nella notte tra l'1 e il 2 gennaio 1560, è stata probabilmente svelata dopo il ritrovamento del suo corpo in un sarcofago di piombo sotto la cattedrale di Notre-Dame, devastata dall'incendio del 2019.

Le scoperte sono state annunciate il 17 settembre da Eric Crubézy, antropologo dell'Università di Tolosa, durante un incontro con i media. Il sarcofago, ritrovato nel 2022 durante i lavori di restauro della cattedrale, si trovava sotto la croce del transetto, un'area da sempre utilizzata come necropoli per personalità ecclesiastiche e aristocratiche.

L'identificazione del corpo è stata il risultato di un'indagine meticolosa. Il defunto presentava segni di tubercolosi ossea e meningite cronica, malattie rare per l'epoca, che Du Bellay stesso descriveva nei suoi poemi. Inoltre, era noto per essere un cavaliere esperto, come confermato dalle caratteristiche anatomiche del corpo ritrovato.

Tuttavia, alcuni dubbi restano. Le analisi isotopiche dei denti indicano che l'uomo avrebbe vissuto nella regione di Parigi o in Rhône-Alpes fino all'età di dieci anni, mentre Du Bellay era cresciuto principalmente in Anjou. Gli archeologi stanno ora procedendo con ulteriori studi per determinare con maggiore precisione l'età del defunto, sebbene l'assenza di DNA comparabile renda difficile una conferma definitiva.

Accanto a questa scoperta, gli archeologi hanno portato alla luce altre meraviglie, tra cui i resti di una cucina del I secolo e di un grande edificio carolingio. La scoperta più spettacolare rimane quella del jubé medievale, distrutta nel XVIII secolo, di cui sono stati ritrovati circa 1.000 frammenti che saranno esposti al Museo di Cluny a partire dal 19 novembre. Joachim Du Bellay è una delle figure di spicco del Rinascimento francese e uno dei principali esponenti del gruppo letterario noto come La Pleiadeche mirava a rinnovare la poesia francese attraverso l'imitazione dei classici latini e greci. Du Bellay è celebre soprattutto per due opere fondamentali: “I rimpianti” (1558), una raccolta di poesie che esprime la sua nostalgia per la Francia durante il suo soggiorno a Roma, e “Difesa e illustrazione della lingua francese” (1549), un manifesto in cui difende l'uso della lingua francese come veicolo culturale, ponendosi in contrasto con la supremazia del latino.

Nella storia della letteratura francese, Du Bellay è ricordato per il suo contributo all'evoluzione della lingua poetica francese e per aver elevato la poesia a una forma d'arte riconosciuta a livello nazionale. La sua sensibilità, espressa attraverso una malinconica eleganza, lo rende un precursore del classicismo, pur rimanendo fortemente radicato nella sua epoca rinascimentale.





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