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Da Matilde Serao a Tina Pica: le donne che hanno lasciato il segno nel territorio campano (e non solo)


Iaia Forte che racconta Elvira Notari

Continua il racconto di donne di grande talento, coraggiose, libere, originali, spesso sconosciute al grande pubblico, accomunate dall'amore per il proprio territorio e per aver lasciato un segno nella storia della loro regione e del nostro Paese. Nata da un'idea produttiva di Giovanni Minoli e prodotta da Gloria Giorgianni per Aneledopo Donne di Calabria arrivo Dona di Campaniadocu-serie in onda in prima visione su Rai Storia da venerdì 20 settembre in prima serata, opera selezionata nell'ambito del Programma POC 'NUOVE STRATEGIE PER IL CINEMA IN CAMPANIA 2' della Regione Campania e Fondazione Film Commission Regione Campania.

Un'inedita narrazione al femminile in 6 puntate da 50 minuti per ripercorrere le storie di sei donne campane, coraggiose, caparbie e intraprendenti, che hanno lasciato un segno importante nel loro percorso di vita e professionale legato al proprio territorio; saranno raccontate da sei attrici campane in un confronto generazionale che vuole valorizzare un'immagine eterogenea e non convenzionale della Campania, tutta al femminile, lontana dai luoghi comuni e dagli stereotipi, recuperando dalla memoria collettiva storie esemplari di modernità.

Antonia Truppo, Maria Pia Calzone, Iaia Forte, Marisa Laurito, Monica Nappo e Rebecca Furfaro sono le attrici-narratrici di queste sei storie: Concetta Barra (Procida, 1922 – Napoli, 1993), cantante e attrice, Matilde Serao (Patrasso, 1856 – Napoli, 1927), la prima donna italiana a fondare e dirigere un quotidiano, Elvira Notari (Salerno, 1875 – Cava de' Tirreni , 1946), la prima regista cinematografica italiana e una delle prime della storia del cinema mondiale, Luciana Viviani (Napoli, 1917 – Roma, 2012), partigiana e politica italiana, Tina Pica (Napoli, 1884 – Napoli, 1968), attrice e commediografa, e Maria Teresa De Filippis (Napoli, 1926 – Scanzorosciate, 2016), la prima donna ad aver corso in Formula 1.

«Donne di Campania, prosegue il racconto – che Anele intende presidiare – sulle eccellenze femminili del Paese attraverso un percorso in vari territori», dichiara Gloria Giorgianni, ideatrice e produttrice del progetto, «in un progetto più ampio che racconterà storie di grandi donne legate a ciascuna Regione italiana (sono già in sviluppo Donne del Veneto e Donne di Sardegna).Donne molto diverse tra loro, le cui storie possono essere simbolo e ispirazione per le nuove generazioni: donne che hanno combattuto per migliorare le condizioni della propria terra, che si sono affermate in ambiti all'epoca quasi totalmente maschili, e che raggiunto hanno, emancipandosi dai dogmi vigenti, l'autodeterminazione della propria posizione sociale»,

Maria Pia Calzone racconta Matilde Serao

Maria Pia Calzone racconta Matilde Serao



Il linguaggio narrativo, che segue una linea fiction portata avanti dall'attrice protagonista, si avvale anche di filmati di repertorio e di interviste a testimonianze illustri del mondo della cultura, dello spettacolo e dello sport tra cui tra gli altri: l'attore e cantante Peppe Barra, la cantautrice La Niña, il regista Lamberto Lambertini, il giornalista e critico teatrale Giulio Baffi, il giornalista sportivo Giorgio Terruzzi, la pilota Vicky Piriala street artist napoletana Trisha Palma, la regista e cantante Margherita Vicario, la giornalista cinematografica e scrittrice Laura Delli Colli, gli attori Cristina Donadio e Patrizio Rispo. E ancora: la giornalista Titta Fiore, il Direttore de “Il Mattino” Roberto Napoletano, lo storico del cinema e docente Università degli Studi di Salerno Pasquale Iaccio.

Il progetto, inoltre, vede importanti collaborazioni come quelle con Poste Italiane per l'episodio dedicato a Matilde Serao – che iniziò la sua carriera come telegrafista nelle Poste centrali di Napoli nel 1874 – e con la Cineteca Nazionale – CSC – che ha restaurato e conserva quasi tutti i film della regista e produttrice Elvira Notari.

A fare da sfondo al racconto, i luoghi della Campania in cui le sei protagoniste hanno vissuto, per restituire anche un cammino ricco di incontri con familiari, amici, concittadini, che hanno dato il loro prezioso contributo per ricostruirne la vita, le battaglie, le difficoltà ei successi. Partendo da Napoli, passando per Benevento, da Salerno a Carinola e Ventaroli, fino a Procida, la docu-serie rappresenta anche un viaggio sia fisico che simbolico nel patrimonio naturale, culturale, urbanistico e storico del territorio campano.





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