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Il cardinale Grech a Catanzaro: «Il Sinodo serve per ravvivare la missione della Chiesa in un mondo che cambia»


Il Sinodo come strumento e opportunità per il Popolo di Dio, per la Chiesa radicata nei territori di andare avanti, così da “renderla capace di missione in questo cambiamento d'epoca che ci troviamo a vivere”. Sono le parole intense e cariche di speranza proferite dal cardinale Mario GrechSegretario Generale del Sinodo dei Vescovi, che ieri ha trascorso un'intera giornata nella diocesi di Catanzaro-Squillace, incontrando con l'arcivescovo Claudio Maniagoi delegati ei rappresentanti dei consigli pastorali parrocchiali della diocesi, impegnati da oltre due anni nelle due fasi dell'ascolto e del discernimento.

La mattinata era trascorsa all'insegna della formazione per il clero diocesano, svolta presso il Pontificio Seminario Teologico Regionale “San Pio X”, di Catanzaro.

“È un momento storico per la Chiesa – ha esordito il cardinale Grech–, perché, come dice il Santo Padre, se la Chiesa non rafforza il suo essere sinodale il nostro futuro è veramente duro. È un incontro privilegiato per me, perché voi presbiteri siete i collaboratori nel nostro ministero. Ringrazio di cuore per questa opportunità di mettere a tema quel volto rinnovato del nostro ministero che l'attuale processo sinodale vorrebbe far emergere”.

“Finora sono state molte le difficoltà che i presbiteri hanno manifestato di fronte al Cammino Sinodale in corso – ha continuato – ma dobbiamo condividere la passione per Gesù e il popolo di Dio. Abbiamo la necessità di credere in ciò che si fa, affinché lo Spirito possa agire attraverso quest'opera ed i suoi operai”.

Grech ha poi ricordato che questo percorso certamente non finirà nell'ottobre del 2024, ma sarà un modo in cui la Chiesa può andare avanti, così da renderla capace di missione in questo cambiamento d'epoca che ci troviamo a vivere. Ciò che conta, infatti, è maturare una vera mentalità sinodale. Una Chiesa sinodale “non si improvvisa, ma ha bisogno di tempi di maturazione, tempi che preparino i presbiteri di oggi e di domani ad un nuovo modello di Chiesa. Un modello che è in realtà il più tradizionale perché fondato sulla Scrittura e sui Padri”.

Nell'incontro pomeridiano con l'arcivescovo Claudio Maniago, i delegati ei rappresentanti dei consigli pastorali parrocchiali della diocesi, nella parrocchia di Santa Teresa del Bambin Gesù nel quartiere Giovino di Catanzaro, Grech ha evidenziato, in particolare, che il Sinodo, nella prima fase, ha permesso di intercettare il numero più ampio di fedeli, provando a raggiungere anche chi è lontano e prestando attenzione ai poveri e agli emarginati, difficoltà sollevata inizialmente da tanti vescovi e tante comunità, in tempo di Covid. Ascoltare il popolo di Dio è ascoltare la voce della Chiesa e non le opinioni della gente, tanto che nessun documento potrebbe condensare la profondità della fede che trabocca dai contenuti ricevuti nelle varie Chiese locali”.

“A questo punto del cammino sinodale – ha detto ancora il Cardinale Grech – la speranza è che sia possibile promuovere la maturazione di una coscienza ecclesiale nella quale il popolo di Dio sia vissuto come soggetto; per farlo occorre porsi in ascolto del popolo di Dio che è porsi in ascolto di ciò che lo Spirito dice alla Chiesa. Se non avessimo questa certezza la consultazione si ridurrebbe ad un sondaggio sociologico”.

“Questa riflessione sulla sinodalità – ha ricordato inoltre Grech – è partita dal Sinodo dei giovani: è importante ascoltare i giovani, sono loro che ci portano su questa strada”.

Rispondendo alle domande e alle riflessioni dei delegati presenti all'assemblea, Grech ha evidenziato che il Sinodo è il punto di convergenza del dinamismo di ascolto a tutti i livelli della vita della Chiesa, che inizia ascoltando il popolo, prosegue ascoltando i pastori, culmina nell 'intervento del vescovo di Roma. Si tratta di favorire una circolarità, perché la Chiesa piramidale è superata dal Concilio: il popolo santo di Dio si sentirà così confermato nell'esperienza di ascolto vissuta e crescerà nella mentalità e in uno stile sinodale”. “Per questo – ha concluso il cardinale – la Chiesa deve continuare a vivere il percorso sinodale nella logica dell'ascolto dello Spirito e del popolo di Dio nella sua interezza”.





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