Fonseca: “Dopo il secondo gol non abbiamo più giocato”. Verso un derby da brividi
L'allenatore: “I due gol da palla ferma hanno cambiato il nostro equilibrio mentale. Quando mancano questi dettagli vuol dire che si hanno problemi a mettere in pratica ciò che si prepara in settimana”
La salita sotto i piedi di Paulo Fonseca, che era già ripida, adesso diventa proibitiva. Il blocco delle prime cinque partite stagionali equivale a un fallimento totale: una vittoria contro una neopromossa, due sconfitte e due pareggi. Il Liverpool – e d'altra parte era un'evenienza contemplabile in vigilia – non solo mette a nudo tutte le fragilità del Milan, ma le amplifica all'ennesima potenza. Col risultato di strappare l'anima al Diavolo: la squadra del secondo tempo era svuotata di tutto, non solo del gioco. Altro che pasta di natale: Fonseca a Milanello portare la ricetta per provare a tenersi fra le mani la sua squadra, obiettivo che ora come ora sembra un'impresa da uomo di ferro. Soprattutto col derby alle porte. Un'altra brutta figura contro l'Inter aprirebbe le porte a una crisi profonda. E una contestazione simile da parte della curva a questo punto dell'anno, quando si è soltanto a metà settembre, non ha precedenti.
l'analisi
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“Abbiamo giocato contro il Liverpool, che è una grandissima squadra – sono le prime parole di Fonseca nel dopogara -. Abbiamo iniziato bene, ma i due gol da palla ferma hanno cambiato il nostro equilibrio mentale. Quando mancano questi dettagli vuole dire che si hanno problemi a mettere in pratica ciò che si prepara in settimana. Ho detto ai giocatori che in queste partite non si possono fare errori. In questo momento il Liverpool è più squadra di noi, dobbiamo lavorare per avere continuità non solo per venti minuti, ma per settanta-ottanta. Dopo il secondo gol non abbiamo più giocato, e così diventa difficile. Abbiamo servito poco Leao, preferendo la fascia destra? È una cosa che avevamo preparato, ovvero servire il corridoio destro in modo da avere Leao pronto negli uno contro uno Un paio di volte ci siamo riusciti. Il 4-3-3? Possiamo giocare con diverse strutture, ma il problema è che siamo troppo permeabili difensivamente Se non siamo forti collettivamente e individualmente, i problemi ci saranno sempre”.
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