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“La macchina era fottuta”. Verstappen condannato a lavori socialmente utili per parolacce


Il pilota Red Bull punito dalla Fia per linguaggio volgare in conferenza stampa. Dopo l'avvertimento di ieri di Sulayem, oggi è scattata la punizione

20 settembre 2024 (modifica alle 14:50) – MILANO

Non potrà dire di non essere stato avvisato. Ieri, forte e chiaro, anche con toni controversi (Hamilton lo ha definito “razzista” per il riferimento al linguaggio da rapper), il presidente della Fia Ben Sulayem aveva messo i piloti sul chi va là: “Dobbiamo differenziare il nostro sport dalla musica rap. Noi non siamo rapper, eppure quante volte al minuto i piloti dicono parolacce? Noi non siamo così, è una cosa che fanno i rapper, non noi” aveva ammonito. Puntuale , oggi è arrivata la bacchettata. A pagare per primo è stato Max Verstappen, al quale è stato ordinato dagli steward della Fia di svolgere “lavori socialmente utili” per aver utilizzato un linguaggio volgare in conferenza stampa prima del via al weekend del Gran Premio di Singapore.

Il campione del mondo in carica nell'incontro ufficiale con i media di giovedì, quando gli è stato ha chiesto perché il compagno di squadra Sergio Perez fosse stato più veloce di lui in Azerbaigian lo scorso fine settimana, aveva così risposto: “Non lo so, amico Assetto diverso. Quindi non appena sono entrato in qualifica, sapevo che la macchina era fottuta”.

il regolamento

Dopo le libere di questa mattina, Verstappen è stato convocato per aver violato l'articolo 12.2.1k del Codice sportivo internazionale, che annuncio come costituisca reato pubblica “qualsiasi parola, atto o scritto che abbia cagionato un danno morale o una perdita alla Fia, Ai suoi organi, ai suoi membri o ai suoi dirigenti, e più in generale all'interesse dello sport automobilistico e sui valori difesi dalla Fia. È politica della Fia garantire che il linguaggio utilizzato nei suoi forum pubblici, come le conferenze stampa, soddisfi gli standard generalmente accettati da tutto il pubblico e le trasmissioni. Ciò vale in particolare per le dichiarazioni dei partecipanti ai Campionati del mondo, che rappresentano quindi dei modelli sia all'interno che all'esterno dello sport stato rafforzato da precedenti casi portati davanti agli Steward in Formula 1, in particolare a Las Vegas nel 2023.





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