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Uccide la madre, poi confessa in diretta tv. “Sì, sono stato io”


Davanti alle telecamere di “Pomeriggio 5”, Lorenzo Carbone ha confessato l'omicidio

23 settembre – 20:36 – MILANO

È con la voce rotta dal pianto e in evidente stato confusionale che Lorenzo Carbone50 anni, ha confessato l'omicidio della madreLoretta Levrini, di 80 anni. “L'ho soffocata”, ha ammesso, mentre parlava di fronte alle telecamere della trasmissione tv Pomeriggio 5. La donna era stata trovata morta nella sua abitazione la sera di domenica 22 settembre. Carbone, immediatamente fermato dai carabinieri, è stato poi condotto in caserma.

La confessione

L'ho uccisa io, non ce la facevo più“, ha spiegato al giornalista Mediaset Fabio Giuffrida, davanti al portone di casa. “Nell'ultimo periodo aveva un po' di demenza e mi faceva arrabbiare. L'ho soffocataprima con il cuscino, poi solo con la federa, poi ho usato i laccetti“. Queste le parole scioccanti di Carbone. “È stato un istintomi dispiace tanto”, ha continuato tra le lacrime, stringendo un fazzoletto in mano. Poi ha raccontato di essere andato a Pavullosull'Appennino modenese, dove ha passato la notte.

La convivenza difficile

Lorenzo Carbone viveva con la madre, una donna anziana con problemi di salute, ed era lui stesso una persona solitariada tempo disoccupata. I vicini raccontano che i due uscivano raramente insiemesoprattutto nell'ultimo anno, quando le condizioni di deambulazione della madre erano peggiorate. Nonostante ciò, ogni sabato sera Carbone andava nella pizzeria sotto casa per prendere due pizze, una per sé e una per la madre.

L'ultima persona a vederlo prima della tragedia è stato proprio il titolare della pizzeriache però lo aveva trovato tranquillo e sereno: nulla lasciava presagire il dramma imminente. A scoprire il cadavere è stata la sorella di CarboneNadia, che come ogni domenica era andata a far visita alla madre. La scena che si è trovata di fronte era agghiacciante, e le sue urla hanno immediatamente attirato l'attenzione dei vicini, che hanno chiamato i soccorsi.

La violenza dei genitori

Durante la sua confessione, Lorenzo ha manifestato un profondo timore non tanto per il carcere, ma per la possibile reazione violenta dei genitoriin particolare dei familiari stretti. Il suo stato confusionale era evidente e, alle domande riguardanti un eventuale supporto psicologico o assistenza da parte dei servizi sociali, l'uomo ha dato risposta negativa. “Non sono in cura, da nessuna parte, mi è venuto così”, ha concluso.

la notte fuori casa

Dopo l'omicidio, Carbone ha raccontato di aver passato la notte successiva vagando senza meta nel comune di Pavullo. “Non ho dormito, giravo per strada a piedi”, ha detto. “Con la mamma ogni tanto litigavo, mi faceva arrabbiare, perché ripeteva sempre le stesse cose, perché la Nadia”, ovvero la sorella di Carbone, “ha fatto il letto, ha fatto questo'.





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