Istruzione

L’apprendimento di una lingua straniera: tra gioco e pragmatismo. Lettera – Orizzonte Scuola Notizie


Inviata da Francesco Cutolo – Imparare una lingua straniera, come l'inglese, è un processo che coinvolge metodi diversi e creativi. Negli ultimi anni, le metodologie ludiche hanno guadagnato terreno: si punta su attività come giochi di ruolo (role play), canto, drammatizzazione (drama) e altre tecniche basate sul divertimento.

Queste strategie, senza dubbio, creano un ambiente di apprendimento meno rigido e più stimolante. I bambini e gli adulti si trovano a interagire con la lingua nella maniera più naturale, dimenticando la paura di sbagliare. Ma, dietro a questa leggerezza, resta una verità imprescindibile: le funzioni linguistiche, il vocabolario e la pronuncia sono gli strumenti fondamentali per comunicare in modo efficace.

Un aspetto su cui riflettere è che si scopre la reale utilità di ciò che si è appreso solo quando ci si trova a dover comunicare in situazioni pratiche, nella vita di tutti i giorni. È in quei momenti, quando hai bisogno di fare una domanda, di chiedere aiuto, o anche solo di partecipare a una conversazione, che ti accorgi se la tua “cassetta degli attrezzi” linguistica è ben fornita. Le attività ludiche sono efficaci nel coinvolgere, ma è essenziale che siano ancorate alla realtà. Non basta saper cantare una canzone in inglese o recitare una scena teatrale; occorre possedere il lessico e la capacità di formare frasi funzionali per rispondere a esigenze comunicative immediate.

Viviamo in un mondo globalizzato e connesso, dove la capacità di comunicare in inglese (o in altre lingue straniere) non è più un optional, ma una necessità per sopravvivere e prosperare. La comunicazione è un bisogno primario, un archetipo relazionale. Poter chiedere indicazioni in viaggio, scrivere un'email di lavoro o anche semplicemente interagire sui social media richiede una padronanza della lingua che va oltre il gioco e l'intrattenimento.

Per questo motivo, è fondamentale adottare un approccio bilanciato. È vero, bisogna avere “attrattiva” nelle lezioni, rendere l'apprendimento interessante e coinvolgente, ma serve anche il pragmatismo. Le attività ludiche sono utili come supporto e mezzo per ridurre la distanza emotiva con la lingua, ma la vera sfida resta nel fornire agli studenti gli strumenti per comunicare in modo efficace. Questo significa insegnare loro non solo le parole e le regole grammaticali, ma anche come utilizzarle nella vita reale.

In definitiva, imparare una lingua straniera è come costruire una casa: puoi scegliere i colori più vivaci ei materiali più belli, ma senza solide fondamenta (funzioni, vocabolario, pronuncia), la struttura rischia di crollare alla prima difficoltà. L'obiettivo finale deve essere sempre la comunicazione efficace, perché è ciò che ci permette di connetterci, di capire e di farci capire nel mondo di oggi.



Source link

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *