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Uccisione Nasrallah, la risposta dell’Iran: «La resistenza in Libano continua»


Non si è fatta troppo attendere la risposta dell'Iran all'uccisione del leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah . La morte di colui che non appariva in pubblico da anni per paura di un possibile assassinio da parte di Israele ha messo in luce ancora una volta il profondo legame tra Teheran e i suoi partner regionali, con Hezbollah pilastro dell'alleanza contro Israele guidata dagli Ayatollah.

L'Iran e il sostegno alla resistenza

Ali KhameneiGuida Suprema iraniana, ha condannato l'attacco israeliano che ha portato all'uccisione di Nasrallah. Nel suo comunicato, ha definito l'aggressione un ulteriore atto di brutalità da parte del “regime sionista”, un “rabbioso nemico” che non ha imparato nulla dalla guerra in corso nella Striscia di Gaza e ha invitato tutti i musulmani a schierarsi al fianco del popolo libanese e di Hezbollah. Ha poi sottolineato che, nonostante l'intensificazione della violenza e l'uccisione di civili, la struttura della resistenza non verrà distrutta, definendo questo sostegno come un obbligo religioso e morale.

Un messaggio, quello di Khamenei, ricco di simbolismo, che ha fatto leva sulla consueta retorica mobilitante. Obiettivo non solo consolidare il sostegno interno alla causa della resistenza, ma anche galvanizzare il supporto dei musulmani di tutto il mondo, dipingendo Israele come una minaccia per il Libano e l'intera ehm (comunità islamica). La Guida Suprema non ha dubbi: Hezbollah e il Libano riusciranno a far pentire Tel Aviv per questa azione. Per poi suggerire che il “destino della regione” sarà determinato dalle forze di resistenza.

La risposta diplomatica

Parallelamente alla dichiarazione della Guida Suprema, è intervenuto anche il ministero degli Esteri iraniano. Nasser KananiIl portavoce del ministero ha espresso le sue condoglianze per la morte di Nasrallah e ha sottolineato che la “sacra causa” per la liberazione di Gerusalemme continuerà. Nel suo intervento, Kanani ha definito l'attacco israeliano come un crimine di guerrauna flagrante violazione del diritto internazionale e un'aggressione alla sovranità del Libano.

L'accusa ha investito anche Stati Uniti e alcuni Paesi occidentali, rei secondo il ministero di utilizzare i loro appelli “ingannevoli” per un cessate il fuoco come una copertura per permettere a Israele di continuare le sue azioni. Questo tipo di narrativa si inserisce nel quadro ideologico dell'Iran, che vede Israele ei suoi alleati come parte di un asse ostile volto a impedire l'espansione e il consolidamento dell'influenza della resistenza.



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