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Championship: Sudafrica campione, Argentina distrutta 48-7


A Mbombela, nel match che vale il titolo, gli Springboks chiudono i conti: 7 mete a una. Rosso a Matera al 62'. Gli All Blacks piegano 33-12 l'Australia e soffiano il secondo posto ai Pumas

28 settembre – 19:07 – MILANO

Il Sudafrica distrugge 48-7 l'Argentina a Mbombela nell'ultima giornata e conquista il Rugby Championship per la seconda volta. Dall'ingresso dei Pumas nel torneo nel 2012, gli Springboks avevano vinto solo l'edizione del 2019. Un torneo che per il resto conta 10 successi degli All Blacks e uno dell'Australia. Il Sudafrica con 5 vittorie e una sconfitta chiudendo con 24 punti. Nel match che ha aperto la giornata, a Wellington gli All Blacks hanno sconfitto per 33-12 l'Australia. Una vittoria che è servita ai neozelandesi per salire a quota 16 punti e strappare il secondo posto all'Argentina, che chiudendo a 14 quello che è comunque il suo miglior torneo di sempre. L'Australia è l'ultima a 5.

campioni

Dopo 8 minuti e dopo 3 mischie dominate dai sudafricani sui 5 metri, e sempre fermate irregolarmente dagli argentini, gioco finalmente aperto verso il centro, dove Manie Libbok trova con uno splendido passaggio l'inserimento dell'estremo Aphelele Fassi, che abbatte due uomini e sfondata in meta. Al quarto d'ora la maul sudafricana innescata dalla touche viene fermata sulla linea, a quel punto Pieter-Steph du Toit decide di scavalcare la ruck e si tuffa dall'altra parte per schiacciare. Jaden Hendrikse la trasforma. L'Argentina reagisce e al 19' un bel passaggio a centrocampo apre il campo per la corsa verso i pali di Tomas Albornoz, che poi trasforma. Al 22' piazzato di Hendrikse, poi alla mezz'ora sciocchezza di Mateo Carreras, che. va a colpire in ritardo in aria Fassi e incassa il cartellino giallo. E al 33' proprio Fassi viene liberato a 5 metri dalla meta dall'offload da terra di Cheselin Kolbe per il 22-7. Al 38' dopo due meravigliosi passaggi di Libbok e Fassi, la palla arriva a destra a Kolbe, che rientra evitando il primo difensore e poi resiste al placcaggio di Albornoz per schiacciare. Hendrikse stavolta manca le due trasformazioni. E poi anche un piazzato centrale a inizio ripresa. Il punteggio non si muove a inizio ripresa e al 56' un'entrata di spalla di Pablo Matera per pulire una ruck costa al flanker dei Pumas il cartellino, che da giallo (10 minuti fuori) diventa rosso (20 minuti), secondo la nuova regola applicata da questo torneo volta a mitigare una sanzione per intervento pericoloso, ma non intenzionale (il giocatore comunque non potrà rientrare, ma dovrà essere sostituito). Al 68' altro giallo per Santi Carreras, che con un in avanti volontario interrompe un'azione pericolosa: ma la meta è solo rimandata, perché dalla penalità si innesca la maul che si chiude con la meta di Malcolm Marx. Con due uomini in più si aprono praterie e gli Springboks ne approfittano: da una ruck a 5 metri, la palla esce per du Toit che quasi senza opposizione può schiacciare. E al 77' è Jesse Kriel a raccogliere e schiacciare sul calcetto alle spalle di Handre Pollard. Che le trasforma tutte e 3. Si completa così nel migliore dei modi il pomeriggio di festa dei sudafricani, che era iniziato con le celebrazioni per Eben Etzebeth, che con 128 caps è diventato il primatista assoluto di presenze con gli Springboks, staccando Victor Matfield.

gli tutti neri

Anche a Wellington prima del match si celebrano i 100 caps di Sam Cane, che, come TJ Perenara, dopo il tour europeo lascerà gli All Blacks. A partire decisamente meglio è però l'Australia, che va in meta dopo 8 minuti con Fraser McReight, che chiude schiacciando da corta distanza un lunghissimo possesso. Noah Lolesio la trasforma. La risposta neozelandese arriva però subito, con la volata in meta sull'out di destra di Seevu Reece, servito da Anton Lienert-Brown dopo il gran break di Wallace Sititi. Dopo il piazzato di Lolesio per il 10-5, al 22' le belle mani neozelandesi liberano la volata di Will Jordan, che beneficia però di una linea difensiva troppo larga e morbida, per infilarsi nel mezzo e scappare indisturbato. Dopo aver mancato la prima, Beauden Barrett trasforma la seconda. Al 37' piazzato di Lolesio, ma a tempo scaduto gli All Blacks capiutalizzano al massimo l'ultimo attacco: gioco rotto in mezzo al campo, passaggio corto di Lienert-Brown per Clarke, che trova il buco e vola sotto i pali (Barrett trasforma ). Tre azioni, tre mete per gli All Blacks, avanti 19-13 all'intervallo. Al 55' arriva anche la quarta, al culmine di un lungo possesso nei 5 metri: dopo qualche attacco respinto, a sfondare proprio sotto i pali è il subentrato pilone Tamaiti Williams. Al 64' gli All Blacks conservano un bel possesso e avanzano, poi il subentrato Damian McKenzie si fa servire a sinistra per allargare ulteriormente a Clarke, che lanciato sui 10 metri si scaraventa oltre i placcaggi per schiacciare. Barrett le trasforma entrambe. Al 77' per fermare un contratto australiano Clarke ruba una palla da fuorigioco e si merita il cartellino giallo. Ma poi non accade più nulla.





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