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Dai discorsi per Haider alla “fortezza Austria”: chi è Herbert Kickl, il volto della nuova destra austriaca




Il risultato delle elezioni non potrebbe essere più chiaro di quello di oggi. Gli elettori hanno espresso la loro volontà e il risultato elettorale è una chiara conferma che le cose non possono continuare così nel Paese. Siamo pronti a guidare un governo e pronti per i colloqui con tutti i partiti“. Parola di Herbert Kicklil leader della Fpoe, il Partito della libertà austriaco che ha ottenuto il miglior risultato nelle elezioni legislative tenutesi in Austria. Il partito che fu guidato da Jorg Haider e Hans-Christian Strache ha ottenuto il 29,2% dei voti, davanti alla formazione di governo della OeVP (26,3%, in calo di oltre dieci punti), ai socialdemocratici dell'SPOe (20,6%), ai liberali di Neos (8,8%) e ai Verdi (8,7%). Kickl, il prototipo del populista modernopunta a diventare il nuovo cancelliere del Paese affidandosi alla sua lunga carriera politica svolta proprio all'interno del Fpoe.

Chiè Herbert Kickl

Kickl ha iniziato a lavorare per il Fpoe nel 1995. Ha scalato la gerarchia interna e, da quando ne ha assunto la presidenza il 7 giugno 2021 ad oggi, ha contribuito in maniera decisiva a far recuperare al movimento la popolarità persa con gli scandali, facendolo passare dal 18% al 27% dei consensi in tre anni. Il progetto del nuovo simbolo dell'ultra-destra austriaca e il candidato alla cancellazione consiste in un'”Fortezza austriaca“, una nazione “omogenea”senza richiedenti asilo.

In passato Kikcl scriveva i discorsi dell'ex leader del partito Haider: discorsi talvolta ricchi di eccessi antisemiti, riconosciuti come tali da numerosi tribunali. In ogni caso, nel 2017 viene nominato ministro dell'Interno nel governo di coalizione. Un'esperienza chiusa nel 2019 con lo scandalo Ibiza-gate: il 17 maggio viene diffuso dai media tedeschi Der Spiegel e Sueddeutsche Zeitung un video girato di nascosto durante un incontro avvenuto ad Ibiza due anni prima, nel luglio 2017, che mostra gli allora presidenti e vicepresidenti del FPOe, Hans-Christian Strache e Johann Gudenus accogliendo le proposte di una donna che si presentava come nipote di un potente oligarca russo per offrire finanziamenti e appoggio per la campagna elettorale in cambio di appalti pubblici esclusivi e dell'impegno a favorire gli interessi russi in Austria.

Quando il video fu girato, la FPOe era ancora all'opposizione, quando fu pubblicato era al governo. Lo scandalo fece cadere l'esecutivo e fu un durissimo colpo per il partito, che riuscì tuttavia faticosamente a voltare pagina. A partire da quel momento Kickl avrebbe iniziato a farsi spazio ai vertici fino a prendere le redini del movimento e portarlo – per la prima volta alle elezioni europee – in testa con il 25,36% dei voti, davanti ai Conservatori.

Lo slogan del populista moderno

Kickl ha condotto la sua campagna elettorale a colpi di slogan sull'immigrazione e si è più volte riferito al concetto di re-immigrazione, ovvero la deportazione dei migranti. Un altro punto che lo vede in posizione di rottura totale con il cancelliere uscente è l'emergenza climatica: se Nehammer ha deciso di stanziare un fondo di un miliardo di euro per le vittime del maltempo nel paese, Kickl non esita a mettere in dubbio l 'esistenza stessa del riscaldamento globale e difendere la libertà di scegliere il proprio mezzo di trasporto”per lottare contro i cosiddetti ecologisti che vorrebbero imporre la bicicletta“. E vorrebbe anche”risarcire le persone che sono state vaccinate a forza durante il Covid“.

Il leader dell'Fpoe, inoltre, si propone come il Volkskanzleril cancelliere del popolo (solo austriaco) un termine cui ricorreva il regime nazionalsocialista nella sua propaganda, finito per diventare sinonimo di Hitler. Sulla scena internazionale, Kickl usa la neutralità dell'Austria per giustificare la sua posizione sulla guerra in Ucraina.

Durante la campagna per le elezioni europee, nelle strade di Vienna erano comparsi manifesti elettorali che raffiguravano un bacio tra Volodymyr Zelensky, il presidente ucraino, e Ursula von der Leyen, la presidente della Commissione europea. Il testo recitava “EU-wahnsinn stoppen”. Traduzione: “Fermate la follia dell'Unione Europea”.



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