Economia Finanza

Inizia l'era di Rutte alla Nato: “Legittimo che Kiev colpisca il territorio russo”




Il giorno tanto atteso è arrivato. Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ha accolto a Bruxelles, nel quartier generale di Evere, il suo successorel'olandese Marco Rutte. “Conosco Mark e lavoro con lui da molti anni. Mark ha il background perfetto per diventare un grande segretario generale. Sa scendere a compromessi, creare consenso. E queste sono competenze molto apprezzate qui alla NATO che finirà in buon uomoi”. Così Stoltenberg ha ufficializzato l'era Rutte, pronto a guidare l'Alleanza atlantica in un momento carico di tensioni internazionali. L'ex primo ministro olandese ha subito delineato le tre priorità dell'organizzazione, coincidenti con il sostegno all'Ucraina contro la Russia, il rafforzamento della difesa collettiva e della deterrenza”.Per fare in modo che le nostre risorse siano all'altezza delle nostre necessità, c'è un significativo bisogno di più investimenti. Lavorerò su questo con i nostri alleati, ognuno dovrà fare la propria parte“, ha dichiarato Rutte durante la conferenza stampa d'insediamento.

Nato: inizia l'era Rutte

Rutte, come anticipato, ha delineato tre priorità inserendo l'Ucraina in cima alla lista. “Ma dobbiamo anche fare di più in termini di difesa collettiva e deterrenza. Dobbiamo investire di più e colmare le lacune di capacità e cercare di raggiungere tutti gli obiettivi che la Nato ha fissato qui“, ha proseguito il neo segretario generale, specificando che sarà poi necessario fare di più “per costruire davvero sulle partenariato Nato che sono state stabilite nel corso degli anni, anche in Estremo Oriente“.

Il successore di Sotoltenberg si è detto determinato a lavorare per mantenere la Nato forte. “Servono più forza, capacità, innovazione. Servono maggiori investimenti: bisogna spendere di più. Poi, bisogna aumentare il nostro sostegno all’Ucraina e portarla sempre più vicina alla Nato“, ha aggiunto specificando che “non c'è sicurezza senza l'Ucraina“, il cui percorso verso l'Alleanza Atlantica è stato definito irreversibile. Per quanto riguarda la guerra tra Kiev e Mosca, Rutte ha ammesso che la situazione sul campo di battaglia non è facile: “C'è, da una parte, l'esercito ucraino che tiene una parte della regione di Kursk in Russia. Ma abbiamo anche visto le forze russe fare qualche limitato progresso sul campo di battaglia quest'anno. Ma quel progresso, non dimenticarlo, è stato costoso“.

Il segretario della Nato ha quindi dichiarato che al vertice di Washington gli alleati hanno concordato un pacchetto di supporto per l'Ucraina, che include un impegno finanziario a lungo termine e un percorso irreversibile verso l'adesione. Non solo: ha anche riferito che, per il diritto internazionale, il diritto all'autodifesa non si esaurisce nei confini interni. “Significa che supportare il diritto all'autodifesa dell'Ucraina vuol dire che è anche possibile, per loro, colpire obiettivi legittimi in territorio nemico“, ha affermato Rutte.

Il futuro dell'Alleanza Atlantica

Il futuro dell'Alleanza Atlantica passerà attraverso nuovi investimenti. “Bisogna assicurarsi che le finanze dello Stato siano sostenibili, ma anche che le priorità siano finanziate“, ha proseguito Rutte che, rispondendo ad una domanda sulla sua precedente reputazione di “falco”, ha proseguito che “è ciò che i politici devono fare, so che Giorgia Meloni in Italia, ma il mio successore nei Paesi Bassi, Olaf Scholz, le altre leadership europee ma anche Usa e Canada si trovano nella stessa situazioneIn ogni caso, il neo segretario dell'Alleanza Atlantica ha chiarito che “non ci sono minacce nucleari imminenti“.

Sul fronte americano, Rutte ha infine detto di non essere preoccupato in merito a chi vincerà le prossime elezioni presidenziali Usa. “Conosco molto bene entrambi i candidati. Ho lavorato per quattro anni con Donald Trump: è stato lui a spingerci a spendere di più, e ci è riuscito perchè, in effetti, al momento, siamo a un livello di spesa molto più alto di quando è entrato in carica all'inizio del 2017 e ci stava anche spingendo sulla Cina , e penso di avere ragione.

Ovviamente, Kamala Harris ha un passato fantastico come vicepresidente. E' una leader molto rispettata. Quindi sarò in grado di lavorare con entrambi, qualunque sia l'esito del voto”. ha quindi concluso cercando di alleggerire la pressione.



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