Reid da banale riserva a sesto uomo dell’anno. Beffato Monk per pochi voti
Il premio va al lungo di Minnesota, giocatore molto cresciuto quest'anno, che prende dieci voti in più della guardia di Sacramento. È il primo del nuovo millennio a essere premiato senza essere passato dal draft
Naz Reid è il sesto uomo dell'anno in Nba. “Chi?” si chiederà chi è meno addentro alla materia pallacanestro d'oltreoceano. Legittimo. Non è nome altisonante, ma che si è meritato il premio di miglior panchinaro della lega, si può dire anche così, grazie a prestazioni individuali di qualità e ai successi di squadra. E allora diventa doveroso presentarlo. Reid, lungo di 24 anni dei Minnesota Timberwolves, si è imposto in questa categoria – i principali riconoscimenti sono sette, saranno assegnati entro le prossime due settimane, fanno tutti riferimento alla stagione regolare e il principale sarà l'Mvp, il miglior giocatore – grazie ai 13.4 punti e 5.2 rimbalzi accumulati di media. Per la squadra di Minneapolis, che ha chiuso al terzo posto nella Western Conference con un record di 56 vittorie e 26 sconfitte, il secondo migliore nella storia del franchigia.
