Istruzione

I risultati disastrosi dei test d'ingresso: “Alunni non sanno usare le virgole, non conoscono i numeri romani, non distinguono la causa dall'effetto”. Polemica sui social – Orizzonte Scuola Notizie


Viviana, docente di lettere in una scuola superiore siciliana, ha scatenato un acceso dibattito sui social con un post che evidenzia i risultati disastrosi dei test d'ingresso per gli studenti delle prime classi.

“Anche quest'anno – scriveva il 18 settembre – i test d'ingresso hanno dato risultati disastrosi. La comprensione del testo è sempre più scarsa e la conoscenza della grammatica quasi inesistente. Dove s'inceppa il sistema? Alla primaria o alla secondaria di primo grado?”.

Il docente di liceo ha aggiunto: “Arrivano ragazzi che non sanno usare le virgole, non conoscono i numeri romani, non distinguono la causa dall'effetto, non hanno un metodo di studio”.

Le sue parole hanno suscitato una valanga di commenti, con genitori e docenti che puntano il dito contro l'abolizione delle bocciature alla primaria e la quasi abolizione alla media ed evidenziano un problema sistemico: troppi studenti vengono promossi senza avere le competenze necessarie.

Per affrontare questa situazione, negli ultimi anni le scuole superiori hanno iniziato a somministrare prova di ingresso valutare il livello di preparazione degli studenti. I test, che riguardano generalmente italiano, matematica, scienze e inglese, servono a fornire ai docenti un quadro chiaro delle competenze in ingresso. Tuttavia, il voto finale del diploma di terza media non riflette sempre il reale livello di preparazione degli studenti.

Vieni segnala La Repubblicaun esempio emblematico è fornito dal liceo delle scienze umane e linguistico Agnesi di Milano, che lo scorso 10 giugno ha pubblicato i risultati di un test d'ingresso somministrato a circa 250 studenti. I risultati sono stati poco incoraggianti: la media in italiano e matematica è stata di quattro e mezzo, mentre solo in inglese si è raggiunta complessivamente la sufficienza.

Le conseguenze di questa situazione non si limitano all'ambito educativo, ma hanno anche un impatto economico significativo. Il costo di uno studente della scuola superiore supera i 7mila euro all'anno, e le bocciature comportano una spesa che supera abbondantemente il miliardo di euro all'anno. Se tutti gli alunni fossero promossi e nessuno costretto a ripetere l'anno, le casse pubbliche potrebbero risparmiare una somma considerevole.



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