Manifestazione pro-Palestina oggi a Roma: le notizie in diretta. Al via il corteo non autorizzato, migliaia in piazza. Bloccati anche i Flixbus in entrata
Sono scesi in piazza nonostante il divieto della questura. Sono migliaia i manifestanti pro Palestina che si sono ritrovati alle 14 per partecipare al corteo nazionale di piazzale Ostiense, a quasi un anno dalla strage del 7 ottobre di Hamas in Israele. “Viva il 7 ottobre” è il motto dei “Giovani palestinesi”, che per i prossimi giorni hanno già annunciato “L'intifada studentesca” nelle scuole e nelle università di tutta Italia.
I manifestanti pro-Palestina: “Il corteo si farà, non ci fermeremo”
I manifestanti sono posizionati dietro lo striscione 'Palestina e Libano uniti: fermiamo il genocidio con la resistenza'. Al coro “fuori Israele dal Medio Oriente, Palestina libera”, il corteo ha iniziato a prendere posizione ea muoversi. “Noi ci siamo nonostante i diktat del governo. E mostrante tutto quello che ci aspetta noi ci siamo”, dicono i giovani palestinesi: “Non ci ferma nessuno. Il corteo lo faremo”. “Muoviamoci in corteo” ha detto un attivista al megafono in piazzale Ostiense. E ha poi aggiunto: “noi questo corteo oggi lo faremo”. Dalla folla cori “Palestina libera”, “Corteo” e “Netanyahu assassino di bambini”.
Manifestanti al megafono: “Il 7 ottobre è iniziata la rivoluzione”
“L'Italia fermi la vendita e l'invio di armi a Israele. Finisca immediatamente il genocidio a Gaza”, dice un attivista al megafono nel corso della manifestazione pro-Palestina a piazzale Ostiense, a Roma. “Il 7 ottobre è iniziata la rivoluzione”, si aggiungono alcuni presenti dal megafono in un coro.
Bloccati i Flixbus in entrata a Roma
Controlli serrati della polizia anche sui pullman privati in arrivo a Roma. A raccontarlo è un testimone che parlando con Repubblica preferisce mantenere l'anonimato: “Sto a Tiburtina, sto aspettando mia figlia in arrivo da Bologna. Lei viaggia con un pullman privato della compagnia Flixbus. Ma mi ha appena detto che la polizia ha fermato il mezzo all'altezza della via Salaria, nei pressi del Raccordo, per controllare i documenti a campione di alcuni passeggeri”. la ragazza non viaggia per partecipare alla manifestazione ma nulla vieta che sui pullman ci siano persone che avevano intenzione di partecipare al sit in per la Palestina “Mia figlia mi ha anche riferito che anche altri bus sono stati fermati e tre persone sono state identificate”. (Salvatore Giuffrida)
Le voci dal palco improvvisato
“Noi siamo in piazza per le vittime di un genocidio che il mondo vuole dimenticare, non stiamo celebrando niente”, dicono dal palco improvvisato sul pianale di una camionetta. “La manifestazione è stata vietata per motivi politici, perché chiaramente sono state individuate le responsabilità politiche della strage che è in corso. E' stato detto che il governo Meloni è corresponsabile”
Almeno 7mila persone in piazza
All'inizio erano 500, adesso in piazza se ne contano almeno 7mila, secondo i dati della questura. E l'afflusso è in aumento
Fratello vittima 7 ottobre: “Sbagliato vietare piazze. Ma ignorante chi Inneggia al massacro”
“Non penso che le piazze a sostegno della causa palestinese possano mettere a pentimento la democrazia italiana. Sono sicuro che il 90% dei manifestanti che gridano 'dal fiume al mare' non sannono nulla della storia di questa terra.
Ma l'ignoranza non è un buon motivo per impedire a qualcuno di esprimere il suo pensiero”. Assaf Godo, ingegnere e attivista israeliano, è il fratello di Tom, ucciso il 7 ottobre del 2023 dai miliziani di Hamas nel kibbutz di Kisufim. ” Fu la moglie Limor, verso mezzanotte, a comunicarmi via telefono la notizia della sua morte. Lei era riuscita a scappare dal kibbutz…” racconta Godo in un'intervista all'Adnkronos. E continua: “La democrazia ha il dovere di difendersi contro la retorica antidemocratica e di certo contro fatti che la indeboliscono. Dobbiamo chiedere se dimostrazioni a sostegno della causa palestinese mettano a rischio la democrazia italiana. Io penso di no”. Tuttavia, osserva l'ingegnere israeliano, “chi esalta il 7 ottobre non vuole capire quello che è successo. Si può criticare, essere contro Israele. Ma il 7 ottobre c'è stata una cosa più grande di quanto si possa immaginare. E' stato come l'11 settembre per noi. Le persone che esaltano quel giorno, che dicono che è stato l'inizio di una liberazione, sono persone ignoranti che non vogliono sapere la verità”.
Almeno duemila persone sotto la pioggia battente tra cori e slogan
I manifestanti hanno srotolato tre striscioni sotto la pioggia: “Fermate il genocidio, Palestina libera”. E ancora: “Palestina e Libano unitevi: fermiamo il genocidio con la resistenza”. Un altro striscione invece riguarda il decreto sicurezza: “Fermiamo il ddl 1660”. Tra i cori: “Se non cambierà intifada pure qua”, e ancora “Palestina immortale, Israele criminale”. E ci sono anche gli slogan contro Meloni: “Giorgia Meloni assassina”. Ai lati i blindati della polizia, i carabinieri ei militari della guardia di finanza.
1.600 controlli e 19 in questura
Dispositivi di sicurezza in campo a Roma nella giornata del corteo pro Palestina vietato. Sono 1.600, si apprende, le persone controllate finora e 19 sono state portate in questura per valutare la loro posizione al fine dell'eventuale foglio di via.
L'arrivo dei manifestanti ei blocchi
Fermati al casello Roma Nord tre pullman Flixbus provenienti da Bologna. La polizia ha controllato tutte le persone a bordo. Due dei passeggeri che avevano un foglio di via sono stati bloccati. Fogli di via anche a decine di manifestanti in arrivo dalla Toscana in particolare da Firenze e Massa. Gli altri sono stati fatti ripartire. Diverse persone hanno bloccato la stazione di Napoli. Un autobus da Pisa è stato fermato a Civitavecchia. Ingressi filtrati a Termini.
La viabilità
Chiusa via Marco Polo in direzione Ostiense dall'incrocio con via Luigi Roncinotto e sono bloccate tutte le strade di accesso a piazzale Ostiense. Sono state chiuse dalla questura inoltre alle 11 le stazioni metro di Circo Massimo, Piramide e Garbatella. Alle 12,45 sono state chiuse le via Marco Polo e via di Porta Ardeatina in direzione piazzale Ostiense
Chef Rubio alla manifestazione: “Istruzioni per l'uso”
Intanto nella rete girano consigli per eludere i controlli. “Sia per chi viene da sud che da nord – scrive Chef Rubio sul proprio profilo X – uscite prima dei soliti caselli e fate più percorsi interni. L'obiettivo è manifestare per la Palestina nonostante i divieti. Se non riuscite a raggiungere Piramide perché sarà blindata – aggiunge Rubio – fatelo nel primo punto disponibile. Portate bandiere, cartelli, e fate sentire la vostra voce. Non incoraggiatevi, muovetevi in gruppo, non vi fermate alle prime difficoltà e filmate chi vi sembrerà sospetto.
Il divieto
La, che da subito era stata osteggiata dalla comunità ebraica cittadina, inizialmente era stata autorizzata manifestazione. Poi il 27 settembre era scattato il divieto per un post su Instagram dei Giovani Palestinesi: «Il 7 ottobre 2023 è la data di una rivoluzione» si leggeva nel messaggio che promuoveva il corteo. Un appello al secondo ministro Matteo Piantedosi rappresentava «l''esaltazione dell'eccidio» a un anno dalla strage di Hamas in Israele in cui sono state uccise 1200 persone.
[[(gele.Finegil.Image2014v1) La sicurezza]]
La sicurezza
Sono oltre 1500 gli uomini messi in campo dal ministro dell'Interno Matteo Piantedosi per garantire la sicurezza. Polizia e carabinieri già da ieri sono impegnati nei controlli ai caselli e alle stazioni. E sin da questa mattina tutte le strade che conducono a piazzale Ostiense sono presidiate per filtrare i manifestanti. L'obiettivo è quello di blindare la piazza con i blindati e gli agenti in tenuta antisommossa, permettendo una manifestazione statica. Preoccupa la possibile presenza di antagonisti e anarchici, provenienti dai centri sociali del nord, tra cui Askatasuna di Torino e Pedro di Padova. Si temono scontri con le forze dell'ordine, ma anche tra i manifestanti hanno visto il leader di Forza Nuova Roberto Fiore ha espresso sostegno al corteo, così come l'ex responsabile romano del partito Giuliano Castellino.
Cosa chiedono
Tra le richieste dei manifestanti lo stop al genocidio in Palestina, il supporto alla resistenza palestinese, lo stop ai bombardamenti in Libano di Israele, ma anche il contrasto al decreto sicurezza.
Chi c'è in piazza
In piazza oggi, accanto alle associazioni palestinesi tra cui l'Udap, è prevista la presenza del Movimento No Tav, Potere al Popolo e l'Usb. Presenti centri sociali e collettivi studenteschi e universitari da tutta Italia, tra cui Cambiare Rotta e Osa, che da giorni stanno promuovendo la manifestazione sui sociali. Presenti anche gli osservatori di Amnesty International Italia per monitorare il regolare svolgimento della protesta per la Palestina: “l diritto di protesta è protetto da diverse disposizioni sui diritti umani e in particolare dall'interazione dei diritti alla libertà di riunione pacifica e di espressione”.