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The Hard Quartet – The Hard Quartet


Molta la curiosità di sentire i Il Quartetto Duro gruppo formato da Emmett Kelly (La banda del Cairo, Il Doppio) Stefano Malkmus (Marciapiede, Ebrei d'argento, Cani di paglia) Matt Sweeney (Chavez, Superlupo) e Jim Bianco (Tre sporchi) che con il loro rock vivido e sagace danno vita a un album dal forte dinamismo.

Credito: Atiba Jefferson

Ironici e divertenti si mettono alla prova con i cori ei ritornelli lunatici della graffiante “Chrome Mess” e di “Earth Hater” tra riff corposi e decisi mentre la nostalgica e solare “Rio's Song” punta tutto sulla melodia come la successiva “Our Hometown Boy”. ”.

Si scatenano in “Renegade” bella cavalcata garage rock acida e appuntita con tanto di “uno due tre quattro” iniziale a tenere il tempo prima di dedicarsi a una serie di pezzi (“Heel Highway”, “Killed By Death”, “Hey”, “It Suits You” e “Six Deaf Rats”) dall'anima folk e blues che mettono in mostra una versione inedita, più soft che hard, del quartetto.

Il ritmo torna a farsi sostenuto in “Action For Military Boys” anche se siamo sempre dalle parti di un rock piuttosto melodico. Altri brani dall'impianto acustico (“Jacked Existence”) due bei blues come “North Of The Border” e “Thug Dynasty”, “Gripping The Riptide” intenso e con un assolo di chitarra bollente chiudono i giochi ed è un bel sentire.

Era difficile prevedere cosa aspettarsi da quattro testi pensanti come Kelly, Malkmus, Sweeney e Bianco riunirsi nella stessa strofa. “The Hard Quartet” alla fine riesce a rappresentare in pieno il loro retroterra musicale in cinquantadue minuti di sano alt – rock deciso e ben strutturato senza particolari sorprese tranne forse l'alto numero di brani riflessivi rispetto a quelli ritmati, tutto ovviamente di qualità.



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