Sport

Idoneità sportiva: problemi al cuore per un ragazzo su 10. I rischi


Secondo gli esperti anche chi intende praticare attività sportiva non agonistica dovrebbe sottoporsi allo screening elettrocardiografico

Daniele Particelli

7 ottobre – 11:53 – MILANO

Siamo ormai ben consapevoli di quanto la prevenzione sia fondamentale per identificare patologie e problematiche in una fase in cui possono essere affrontate velocemente e senza conseguenze gravi. In Italia sono attivi da anni programmi di screening gratuiti per i tumori della cervice uterina, della mammella e del colon-retto ed è obbligatorio per legge sottoporsi a una serie di esami clinici se si vuole praticare un'attività sportiva a livello agonisticoa cominciare dall'elettrocardiogramma.

importanza dell'elettrocardiogramma

A confermare l'importanza dell'elettrocardiogramma come screening salvavita è stato in questi giorni uno studio condotto dall'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma su un campione di 581 atleti (di cui l'80% di sesso maschile) con un'età media di 15 anni. I risultati parlano chiaro: un ragazzo su dieci presentava un'anomalia della ripolarizzazione ventricolareuna cardiopatia provocata da un difetto del battito cardiaco che, al contrario di quanto accade nelle persone sane, necessita di un tempo più lungo.

Cosa è emerso dallo studio

Il 9% dei soggetti coinvolti nello studio, condotto dai medici e ricercatori della Medicina dello Sport e ipertensione arteriosa dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, presentava questa anomalia che, in 17 casi pari al 3% dei partecipanti, ha portato alla di una patologia al cuore già scoperta manifesta e all'impossibilità di ottenere l'idoneità all'attività sportiva agonistica. Nello specifico, si legge nei risultati della ricerca, sono state rivelate 8 cardiomiopatia2 miocarditi, 5 ponti miocardici, 2 anomalie coronariche.

“La probabilità che gli atleti agonisti abbiano una cardiomiopatia nascosta è bassa, ma non trascurabile. Lo screening elettrocardiografico, preliminare all'idoneità sportiva agonistica, si conferma dunque un'ottima opportunità per identificare precocemente cardiomiopatia e altre patologie che aumentano il rischio di morte improvvisa in giovani atleti apparentemente sani”, ha spiegato Ugo Giordanoresponsabile dell'Unità Operativa di Medicina dello Sport e ipertensione arteriosa dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù.

Se gli aspiranti atleti agonisti in Italia possono contare sullo screening obbligatorio, i medici dello sport consigliano di sottoporsi a questi test anche a chi intende praticare attività sportiva non agonisticacosì da identificare fin dalla giovane età eventuali cardiomiopatie o altre patologie che potrebbero aumentare il rischio di morte improvvisa anche in atleti apparentemente sani.





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