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Perché Vlahovic non ammazza le partite? Tutti i numeri del suo up & down


Un'occasione clamorosa sbagliata contro il Cagliari riapre il dibattito sul centravanti della Juve: 7 gol in 9 gare, vero, ma anche mancanza di lucidità nei momenti decisivi. Cosa c'è dietro

7 ottobre – 12:57 -TORINO

La terza partita consecutiva con gol non sorride come le altre. Dusan Vlahovic aveva nelle gambe un'altra doppietta, dopo quelle firmate contro Genoa e Lipsia, ma stavolta col Cagliari ha mancato clamorosamente un gol da pochi metri. Non è bastato il rigore dell'1-0 per regalare i tre punti alla Juve e prendersi nuovamente la scena del migliore in campo: è un po' la dura legge dei bomber, questa, up e down in base alle marcature messe a segno. Ma nel caso del serbo potrebbe esserci anche un aggravante relativa alla gestione emotiva sul match: il 9 della Juve manca a volte di lucidità, sprecando l'occasione che può definire il risultato.

SU

Sul piano numerico, la stagione di Vlahovic è oggettivamente positiva. Il serbo ha messo a segno fin qui 7 reti in 9 gare (confezionando pure un assist) tenendo la media, fra campionato e Champions League, di una marcatura ogni 108 minuti. Dopo un primo periodo complicato, nel quale si è confrontato spesso con Thiago Motta, Dusan ha iniziato a trovare continuità di prestazione ed efficacia nella zona porta. Il clic decisivo in quella sostituzione all'intervallo di Juve-Napoli: uno shock emotivo che è riuscito a ribaltare con cinque gol in tre partite. Nell'ultima occasione contro il Cagliari, però, i numeri non raccontano tutto.

GIÙ

L'errore di Vlahovic, a tu per tu con Scuffet, nella sfida contro il Cagliari pesa come un macigno sul risultato finale. Tornando ad appesantire il percorso di un giocatore che fatica ancora a trovare il giusto equilibrio per essere considerato una garanzia. Il limite di lucidità è ben evidente e aumenta, probabilmente, con l'attuale condizione della rosa, nella quale – con Milik out, per altri circa 3 mesi – non c'è un altro centravanti che possa farlo rifiatare. Così, nel giro di qualche ora, Dusan è passato da essere l'eroe della serata di Champions (dove obiettivamente ha speso molte energie fisiche e mentali) a uno dei peggiori in campionato.

SOSTA

Durante la sosta per le nazionali bisognerà lavorare assolutamente sugli errori per migliorare: Dusan potrà allenarsi a stretto contatto con Thiago Motta ei suoi collaboratori. A differenza della sosta di settembre, nella quale il giocatore aveva chiesto al ct di non convocarlo per risolvere una questione personale di famiglia, stavolta la chiamata dalla Serbia non è arrivata. Non esattamente una bocciatura ma un'altra condizione sulla quale recuperare con il lavoro sul campo. Vlahovic vuole diventare ben presto affidabile più di quanto lo sia stato finora: sa che per esserlo deve lavorare maggiormente in funzione della squadra e non dei gol.





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