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Mistica e preghiera: strade di dialogo in un mondo ferito


Un momento del Convegno.

di Federica Montanari

Dal 27 al 29 settembre si è svolto ad Assisi il 7° Convegno internazionale di mistica dal titolo “Mistica e preghiera per un dialogo nel mondo” nel contesto dell'Anno della Preghiera indetto da Papa Francesco. Fin dall'apertura è stata chiara l'impostazione dei tre giorni: personalità di grande spicco che si donavano in un contesto organizzato a maglie larghe, per permettere la conversazione nello Spirito in una dimensione davvero familiare di relazioni umane, in cui hanno avuto voce anche i piccoli non addetti ai lavori. La cornice e le chiavi del convegno le si possono ritrovare nelle parole di fuoco di Mons. Domenico Sorrentino e nell'intervento davvero traboccante di luce di Mons. Nunzio Galantinoche ha tratto le conclusioni finali.

Il primo, intenso e traboccante di ardore mistico nel suo intervento volto a narrare la spogliazione come necessario atteggiamento di accoglienza verso Dio e verso il prossimo, ha sottolineato come questo habitus santo, che in Francesco d'Assisi trova una manifestazione totalizzante, caratterizzi anche l'esperienza, molto lontana nel tempo e nelle modalità, di Carlo Acutis. In entrambi infatti, secondo Sorrentino, è possibile trovare questa disponibilità a perdere tutto per essere completamente inviate a Dio in Cristo a favore dei fratelli. Attraverso questo approccio, ha introdotto poi il suo intervento spiegando come anche oggi dentro questa complessità di relazioni umane lo Spirito di Dio non manchi, perché è Amore e ci vuol bene, e ha ricordato come in questo turbinio di azioni bellicose, che creano un'inquietante ginepraio intricato, ognuno di noi sia chiamato a vivere una preghiera misticanella consapevolezza che il Signore può cambiare il cuore dei potenti e le sorti dolorose del mondo donandoci la pace.

Mons. Galantinoin un intervento ricchissimo dal titolo “La diversità feconda nella città. Il dialogo tra credenti e oltre”dopo aver sottolineato abbondantemente come la parola diversità non sia sinonimo di differenza perché le diversità non devono produrre un giudizio che deforma la nostra percezione dell'altro che va accolto nella sua ricchezza appunto diversa dalla nostra e quindi importantissima, ha parlato della mistica dell'accoglienzache è possibile solo se si è disponibile a mettere in crisi i propri schemi per collocarsi sinceramente nella logica del dialogo. Ha sottolineato come il più delle volte questa si esprima attraverso il recupero dell'ingegno di ascoltare tutti, soprattutto chi non viene ascoltato da nessuno. Si tratta di un vero e proprio percorso nel quale il primo passo è la relazione vera con l'altro, una relazione di reciprocità, che in tedesco è descritta in modo illuminante dalla parola Gegenseitigkeit. In italiano non esiste questo termine si potrebbe tradurre come “c'è relazione vera quando io non sono più quello che ero prima di incontrare te e tu non sei più quello che eri prima di incontrare me”.

Questa necessità di ascoltare tutti e di lasciarsi coinvolgere profondamente dal prossimo è unita al sentimento dell'assoluta trascendenza dell'altro, che non va né deformato né omologato. Il riconoscimento della ricchezza racchiusa nella diversità dei fratelli deve far nascere in noi la consapevolezza della parzialità delle nostre verità. «La Verità non ci appartiene, Essa ci trascende – ha affermato mons. Galantino. Quello che possiamo fare è costruire insieme agli altri un'ipotesi di Verità, costruire ponti. Non siamo in grado di dire il senso pieno della Verità! E questo non è un impoverimento ma un arricchimento. Dà dinamismo, dà vita. Ci mette in cammino. Vuol dire che la verità è disseminata e appartiene ai cammini di pensiero di tutte le donne e di tutti gli uomini e alle loro esperienze di fede e di vita».

Bellissima la definizione di mistico come di un “mendicante di luce”, a sottolineare la necessità di una accoglienza piccola, umile dell'Altro-altro, atteggiamento questo che garantisce, nell'apertura del nostro cuore a Dio, il dischiudersi del cuore del prossimo.

Tutto questo è stato vissuto profondamente durante il Convegno, la cui introduzione è stata affidata a uno degli organizzatori, il prof. Luigi Borriello ocdche ha riporto il saluto di Maria Rosaria Del Genioassente fisicamente ma profondamente presente come anima del convegno insieme al padre carmelitano. Siamo stati in questo modo introdotti ad assaporare tutta la ricchezza dei resoconti che sono seguiti e che troveremo, ancora più approfonditi, nel testo degli atti in via di pubblicazione,

Hanno partecipazione, tra gli altri, come relatori personalità di spicco come Mons. Ignazio Sanna (vescovo emerito e teologo), la prof.ssa Anna Maria Pezzella (docente presso la Pontificia Università Lateranense di Roma), la Piccola SorellaPaola Francescail prof. Ernesto Preziosi e il prof. Franco Miano (già presidente nazionale dell'Azione Cattolica).

In copertina, Carlo Acutis.





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