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Honda O Series, prova in anteprima dell’auto elettrica che verrà


Debutto fissato a gennaio 2025 per una nuova generazione di vetture ad emissioni zero dalla costruzione raffinata: al volante c'è già comfort e controllo millimetrico della trazione

Gianluigi Giannetti

8 ottobre – 17:01 -TOCHIGI (GIAPPONE)

Diecimila chilometri di viaggio per incontrare manager poco abituati a polemiche e frasi ad effetto. L'industria dell'auto in Giappone non vive a favore di social e videocamere. Quanto credete nell'elettrico? L'accordo di collaborazione con Nissan preannuncia una fusione? Avete paura dei costruttori cinesi? Abbiamo risolto poco allestendo domande che dovevano sembrare picconate all'orecchio di Toshihiro Mibeamministratore Honda e ingegnere meccanico che si è occupato per molti anni di motori a combustione, poi di ricerca e sviluppo ai massimi livelli. In compenso, abbiamo guidato in anteprima il prototipo della prima vettura Honda della Serie 0famiglia di elettrica che farà il suo debutto ufficiale al Consumer Electronics Show di Las Vegas il prossimo gennaio. In pochi giri sul circuito di prova allestito nello stabilimento di Tochigi il messaggio è comunque arrivato chiaro. La trazione elettrica non è più una alternativa a zero emissioni per vetture tradizionali, ma piuttosto ne sta cambiando radicalmente i fondamentali di costruzione. Honda non è “mediatica” come Teslaquesto lo sapevamo, e quindi Toshihiro Mibe smista con un sorriso silenzioso le richieste di informazioni ai suoi collaboratori, abili a non esporsi. Le cose qui piuttosto succedono, ed alcune lo hanno già fatto.

La piattaforma

Siamo molto lontani dalle ambientazioni hollywoodiane che piacciono a Tesla. Tochigi offre un capannone arredato attorno ad isole tematiche, ciascuna di esse assegnata a tre ingegneri a cui talvolta scappa qualche informazione non prevista in scaletta. L'orgoglio vince sulla disciplina. La base per le dimostrazioni è la concettoHonda Serie 0 Saloneberlina futuribile a quattro posti estremamente aerodinamica presentata proprio al Consumer Electronics Show di Las Vegas lo scorso gennaio. Anticipa soluzioni, a partire da una cura molto raffinata della carrozzeria per ridurre la resistenza dell'aria. La nuova auto elettrica comincia dall'idea di una efficienza ricavata ovunqueche significa maggiore autonomia a parità di capacità di batteria. Honda progetta di mettere sul mercato ben 7 modelli della famiglia Serie 0 entro il 2030, con formule di design che però prevediamo assai più comprensibili della carrozzeria a cuneo della Serie 0 Berlina, che comunque nasconde connotati tecnici già importanti. La posizione degli accumulatori, e soprattutto il loro spessore molto ridotto rispetto a quanto succede sulle vetture già in commercio, potrà permettere una generale riduzione dell'altezza da terrasenza rinunciare ad un abitacolo confortevole, con un pavimento quindi non rialzato in modo innaturale. Passando oltre, ci soffermiamo sull'isola tematica dedicata al telaio della Serie 0 Berlinadunque le sospensioni multilink posteriori e Macpherson anteriori, sempre con ammortizzatori pneumatici a controllo elettronico. L'assetto è intelligente, ma ancora una volta costruito attorno a batterie ben centrate per distribuire il peso in modo corretto tra i due assi. Alla seconda dei modelli, le Serie 0 potranno montare accumulatori fino a 90 kW di capacità massima: nel telaio c'è spazio, e non è un caso.

Il megacasting

Proprio di Toshihiro Mibe è la dichiarazione messa agli atti lo scorso maggio che prevedeva investimenti Honda nell'auto elettrica pari a 65 miliardi di dollari entro il 2030. Anche qui, pochi slogan, con voci di spesa che appaiono invece piuttosto mirate. Le vetture a batteria hanno bisogno di essere più leggere. Dalle 0 Serie ci si aspetta un peso inferiore a 100 kg rispetto agli attuali modelli elettrici Honda. A Tochigi è stato possibile vedere all'opera la pressa da 6.000 tonnellate con cui il marchio giapponese entra nel mondo della stampa dei componenti in alluminio ad alta pressione. La definizione è Megacasting. Tesla ha scelto Gigacastingma la sostanza resta quella da ricavare componenti cruciali della vettura che pesino poco, sono prodotti un solo passaggio e garantiscano resistenza. Honda utilizzerà elementi realizzati in Megacasting per le porzioni del telaio che interessano le sospensioni e gli involucri delle batterie, realizzati in 5 parti anziché 60.

Elettronica evoluta

Più silenzio del previsto sul secondo fronte che sarà determinante per l'auto che verrà. L'incontro con i tecnici ci ha fatto più intuire che ascoltare come Honda sta ossessivamente semplificando l'elettronica di bordo, seguendo peraltro l'inevitabile percorso iniziato da Tesla e intrapreso ormai da tutti i costruttori. Le elettriche saranno Veicoli definiti dal softwarevetture cioè le cui caratteristiche essenziali di comportamento su strada saranno determinare e modificare dal software. Ad elaborarlo, una unità di calcolo centrale che ospiterà un sistema operativo su cui sta lavorando direttamente Honda. Si occuperà di gestire le funzioni più cruciali legate alla dinamica del veicolodella trazione e della gestione dell'energia. Questa CPU sulle Serie 0 viene affiancata da un secondo calcolatore per i sistemi di assistenza alla guida e da un terzo per le funzioni di infotainmentnavigazione ed interfaccia utente. A bordo troveremo Google Automotivedunque il sistema operativo ufficiale Androide con tutto il suo pacchetto di applicazioni, ma le prospettive legate ai comandi vocali e alla realtà sono enormi. Semplificando, avere a bordo solo tre computer è un risultato già molto competitivo rispetto ai migliori costruttori automobilistici europei.

Honda Serie 0, la prova

L'incontro è con una vettura laboratorio che monta la carrozzeria dell'attuale Sport Utility CR-V sul telaio della prima Honda Serie 0, che vedremo a gennaio. Un innesto dove i comandi del cambio sono sostituiti da un blocco provvisorio sul lato destro del volante, mentre il resto dell'abitacolo sembra nascondere bene le batterie sotto il pavimento. La vettura monta il sistema trazione integrale (eAWD), cioè a due motoriuno all'anteriore e un secondo al posteriore, con un inverter che ha dimensioni ridotte del 40%. Mancano informazioni su potenza e coppia motrice, ma arriva subito il segnale di una accelerazione fluida e una regolazione ormai ben definita della trazione in curva. La “quasi” Honda Serie 0 ce l'ha comportamento leggermente sovrasterzanteovvero tendere a cercare con il muso la parte interna della curva, ed è divertente in una chiave generale di comfort ed equilibrio.

Lo controllo totalmente tramite filodunque con un collegamento digitale che vale anche per lo sterzo, il quale è veloce nelle risposte. Il collaudatore che siede al nostro fianco annuisce quando si fa notare che non c'è brutalità nelle rispostementre la sensazione più chiara è quella di agilità nei cambi di direzionegià grande efficacia nel recupero di energia in frenatasfruttando il rallentamento e portando istintivamente ad una guida con un solo piede. Il primo contatto trasmette una personalità non estremacon l'attenzione al comportamento delle sospensioni e scorrevolezza per cui conosciamo Honda. Una Serie 0 che non parte da zero.





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