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Theo ora non è un capitano. E se Fonseca scegliesse Morata o Gabbia? VOTATE il sondaggio


Il Milano e il problema della fascia. Calabria non è un titolare garantito, Hernandez a Firenze ha perso la testa: dopo la sosta, non ci saranno. Il leader in spogliatoio è Maignan però, se Fonseca cambiasse, Alvaro e Matteo sarebbero candidati più che credibili. E voi, a chi vi affidereste?




Giornalista

8 ottobre 2024 (modifica alle 20:49) – MILANO

Il Milan ha inserito Franco Baresi nella hall of fame 15 ore dopo che il suo capitano si è fatto espellere per proteste. Se trovato un contrasto più forte di questo, fate sapere. Il capitano, peraltro, è lo stesso che a fine agosto è stato protagonista del casocooling break, episodio più unico che raro di presa di distanza fisica da un allenatore. Conclusione facile: il Milan ha un problema con i suoi capitani e Theo Hernandez al momento non è all'altezza della sacra fascia di Rivera, Baresi e Maldini. Calcisticamente, è un gran giocatore. Un esempio per i compagni, almeno adesso, no. Il punto è: chi dovrebbe essere il capitano del Milan?

I sondaggi online di Gazzetta.it non hanno un valore statistico, si tratta di rilevazioni non basate su un campione elaborato scientificamente. Hanno lo scopo di permettere ai lettori di esprimere la propria opinione sui temi di attualità. Le percentuali non tengono conto dei valori decimali. In alcuni casi, quindi, la somma può risultare superiore a 100.

L'IDEA DI FONSECA

L'impressione è che manchi un candidato forte e, non per caso, Fonseca una settimana fa ha parlato di fascia a rotazione: “Quando sono arrivato qua, il capitano è stato scelto tra i giocatori con più partite nel club. Io rispetto questo principio, ma voglio una guida condivisa, allargata. Vogliamo condividere questa responsabilità con più giocatori. In questo momento ci sono cinque giocatori che possono essere capitani”. Calabria e Theo Hernandez sono il titolare e il vice ufficiali, Leao ha avuto la fascia contro il Lecce, Tomori a Roma contro la Lazio, Maignan ha la stessa anzianità nel club di Fik.

CALABRIA E TEO

Tutti però hanno motivazioni e controindicazioni. Calabria è un ragazzo del Milan, ha giocato solo in un club, era milanista da bambino, è stato il capitano effettivo dello scudetto. Chi ha vissuto Milanello dice che Davide negli ultimi anni è stato un portavoce della squadra, come fascia comanda, anche se non ha leadership totale. Soprattutto, in questo momento è sfortunato e, al rientro, si dividerà le partite con Emerson Royal. Può un capitano giocare una partita su due? Quanto a Theo, l'attualità dice molto e alcuni episodi del passato confermano che il 19 almeno una volta a campionato perde la testa.

MAIGNAN, TOMORI, LEAO

Il leader di spogliatoio di questo Milan è senza dubbio Mike Maignan. Mike ha personalità da vendere ei compagni la sentono. Non è capitano perché al Milan conta l'anzianità, forse perché Mike è un portiere, probabilmente anche perché MM16 non vuole mai parlare con i media. E un capitano deve fare anche questo, soprattutto nei giorni difficili. Sicuramente però la fascia con lui troverebbe carisma. Quanto a Tomori e Leao, i dubbi sono abbastanza evidenti. Rafa è un bravissimo ragazzo ma non ha il fuoco competitivo del trascinatore e, come ha detto recentemente Theo in un'intervista, è un ritardatario di livello pro. Non una qualità da capitano… Fikayo invece in campo si sente tantissimo, è serio, gioca al Milan dal 2019 ma è vocale, agitato, mentre i capitani spesso sono figure di carisma silenzioso.

MORATA E GABBIA

Due candidati alternativi, allora, si fanno largo. Alvaro Morata è arrivato a Milanello l'altro ieri però è il capitano dello Spagna, ha vinto tanto, è stato nello spogliatoio del Real Madrid e con la fascia al braccio ha appena vinto un Europeo in una squadra giovane. Chiaro che avere Rodri in mezzo al campo aiuta, ma Morata ha la maturità dei trent'anni: se Fonseca scegliesse lui, nessuno potrebbe obiettare. L'altro nome sensato è Matteo Gabbia. Matteo è milanista nel cuore, è con il club dal 2012, soprattutto la sua intelligenza è riconosciuta da tutti. E' serio, preciso, ha sensibilità nel leggere le situazioni e una dialettica superiore a quasi tutti i compagni. Non per caso, molti hanno notato che a Firenze – ancora una volta – è andato lui a parlare in tv dopo la sconfitta. Controindicazioni? Sull'età si può discutere: ha 24 anni ma non sarebbe il primo capitano largamente Under 30. Piuttosto, fino a fine 2023 nessuno al Milan lo considerava un titolare e così il suo cursus honorum sarebbe rapidissimo: in nove mesi, da ultimo difensore della rotazione a capitano. Diceva Churchill: “Il prezzo della grandezza è la responsabilità”.





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