Verstappen-Norris, rebus Mondiale: aritmetica e monoposto, perché Lando può essere re
L'olandese, campione in carica, ha un vantaggio di 52 punti: ampio ma non incolmabile. Tanto più che la sua Red Bull è in piena crisi tecnica ed è più lenta di Ferrari e Mercedes. L'inglese della McLaren deve contare anche “sull'aiuto” degli altri piloti
Sei Gran Premi, tre gare Sprint e un titolo in palio: il Mondiale di Formula 1 sta per entrare nel suo ultimo quarto e la speranza di molti appassionati è di poter assistere a un finale in volata. A contendersi la corona saranno, a meno di clamorosi colpi di scena, Max Verstappen su Red Bull e Lando Norris su McLaren. Il campione del mondo è attualmente in testa al campionato con un vantaggio di 52 punti sulla rivale britannica, che però dispone di una monoposto più competitiva. I punti a disposizione sono ancora 180: 150 dai GP, 6 dai giri veloci e 24 dalle Sprint (in quest'ultima il giro veloce non viene premiato con un punto aggiuntivo). Quanti punti deve fare Verstappen per rimanere campione? Norris ha il destino tra le sue mani o deve sperare in qualche passo falso dell'olandese? Andiamo a vedere cosa dicono i numeri.
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Il campione del mondo dispone di un vantaggio di 52 punti su Norris. Un divario ampio, ma non incolmabile, soprattutto per una McLaren che si sta dimostrando più veloce ogni fine settimana. Al contrario, la RB20 di Verstappen è parsa sempre meno competitiva nelle ultime uscite, a eccezione di Singapore, dove l'olandese è arrivato secondo. Ad Austin, prossimo GP in calendario, il team di Milton Keynes dovrebbe portare degli aggiornamenti con la quale spera di colmare il divario dai rivali di Woking. Inoltre, Max deve anche guardarsi alle spalle, dato che la Ferrari in diverse piste è stata in grado di competere e battere gli attuali campioni del mondo. Tenere alle spalle le rosse e le Mercedes potrebbe essere decisivo in ottica Mondiale: infatti, al momento, arrivando secondo in tutti i GP e le Sprint rimanenti, Verstappen si confermerebbe campione anche se Norris le vincesse tutte siglando il giro veloce (l'inglese guadagnerebbe 48 punti dai GP e dai giri veloci, più 3 dalle Sprint, per un totale di 51, con un diverso da colmare di 52). Uno scenario improbabile in uno sport pieno di colpi di scena come la F1, ma che evidenzia quanto Verstappen ei suoi deveno stare attenti non solo a Norris ea Oscar Piastri, altro alfiere McLaren, ma anche agli altri piloti dei grandi team, che potrebbero diventare alleati involontari di Lando.
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L'inglese, dunque, non è padrone del suo destino dal punto di vista aritmetico. “Colpa” anche di Daniele Ricciardoche gli ha sfilato all'ultimo il giro veloce a Singapore, generando non poche polemiche, dato che l'australiano correva su Racing Bulls, team di proprietà Red Bull. Con quel punto l'inglese, conquistando tutti i GP (con il giro veloce) e le Sprint, avrebbe vinto il Mondiale senza preoccuparsi di Verstappen: i due si sarebbero ritrovati a pari punti, ma Norris avrebbe potuto avere più vittorie. Si tratta comunque di uno scenario improbabile, come detto in precedenza. Norris non ha dalla sua l'aritmetica, ma la monoposto, vincitrice di 3 degli ultimi 4 Gran Premi. A Singapore l'inglese ha portato a termine il weekend dominando dall'inizio alla fine, senza commettere errori (pur andandoci vicino in un paio di occasioni), e recuperando punti importanti sulla rivale. Un fine settimana pulito, in cui non si sono visti gli errori in partenza o nei corpo a corpo capitati in alcuni dei GP precedenti. Se conducesse così il resto del Mondiale, Norris avrebbe grandi possibilità di conquistare il titolo, a prescindere dall'aritmetica. Come già sottolineato, infatti, Verstappen deve guardarsi anche da altri rivali molto di più rispetto a quanto deve fare Norris. Il primo di questi è Piastri, altro pilota McLaren, che fino ad adesso non si è particolarmente speso per la causa Norris. Chissà se dopo la pausa qualcosa cambierà.
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