Economia Finanza

A Roma non ha senso”. La grande battaglia di Macron: in campo per “Emily in Paris




Complice l'indimenticabile suoneria virale per la vittoria dei Mondiali del 2006, spesso si ironizza sulla battaglia che l'Italia dovrebbe condurre contro la Francia per riappropriarsi della “Gioconda”. Nulla di serio, sia chiaro, si fa per ridere. Principale Francia non vige lo stesso grado di sarcasmo ed Emanuele Macron è pronto a scendere in campo per riportare “a casa” una serie televisiva. Non si tratta di una boutade, non si tratta dell'ennesima iperbole sul capo dell'Eliseo, reduce da mesi disastrosi. Di mezzo c'è “Emily a Parigi”.

La popolare serie con protagonista Lily Collins è tra le più amate del catalogo di Netflix e nella quarta stagione c'è persino un cameo di Brigitte Macron. Forse anche per questo il presidente transalpino sembra così appassionato alla vicenda: la quinta stagione del prodotto-fenomeno si sposterà a Roma. Alla fine della quarta stagione alla protagonista viene chiesto, per motivi lavorativi, di lasciare Parigi e di trasferirsi nella Capitale italiana. Un colpo al cuore per Macron:“Lotteremo duramente. E chiederemo loro di restare a Parigi!”.

Insomma, la priorità dell'Eliseo non è sistemare il caos politico che regna da mesi, non è l'emergenza sicurezza, non sono i conti pubblici da sistemare. No, i riflettori sono accesi su “Emily in Paris”. Intervistato da VarietàMacron ha sottolineato che la serie tv a roma “non ha senso”. Questa nebbia per il prodotto Netflix è legata indissolubilmente allo spot per la capitale francese: “Il bilancio della serie è super positivo in termini di attrattiva per il Paese”. Tra lodi e critiche, la serie ha acceso più di un dibattito in rete, a partire dalla presentazione della Ville Lumière come un posto in cui la vita è particolarmente dura, senza dimenticare i vari clichè sulla Francia e sui francesi.

Il futuro di “Emily in Paris” è tutto da scrivere. Ma sarebbe interessante conoscere il giudizio dei francesi sulle grandi battaglie di Macron, un picco nei sondaggi e più interessato alla sua agenda che a quella del Paese.



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