Istruzione

Incontro Valditara-sindacati dell'8 ottobre: dagli idonei dei concorsi 2020 e 2023 alla Carta Docente. Ecco cosa è stato detto – Orizzonte Scuola Notizie


La questione della carta del docente è stata affrontata dal ministero. Quali sono le novità?

La carta del docente sarà emessa nuovamente a partire dal 14 ottobre, ma solo per gli insegnanti di ruolo. La buona notizia è che non sarà decurtata e l'intero importo di 500 euro sarà disponibile. Purtroppo, però, questa misura non include i docenti precari, nemmeno i supplenti al 31 agosto, per i quali era stata prevista lo scorso anno. ANIF continuerà a battersi per il recupero della carta del docente anche per loro. Inoltre, per i docenti entrati in ruolo, è possibile proporre un ricorso per ottenere il pregresso relativo agli anni passati.

Ci sono dettagli su come si è evitata la decurtazione della carta del docente?

Non è stato spiegato come siano riusciti a evitare la decurtazione. Si trattava di tagli previsti dal governo Draghi nel decreto 36 del 2022, che destinava fondi alla formazione iniziale dei tutor, ma evidentemente il taglio è stato scongiurato. Il borsellino sarà dunque pieno, con 500 euro a disposizione dei docenti di ruolo.

Il ministro ha parlato anche degli idonei e della trattativa con l'Unione Europea. Cosa è stato detto?

La proposta del ministro è quella di considerare le assunzioni degli idonei, sia del concorso PNRR 1 che del 2020, all'interno del piano di 70.000 assunzioni da completare entro il 2026, secondo quanto previsto dal PNRR. La nostra richiesta, però, è che gli idonei vengano sempre presi in considerazione per le assunzioni in ruolo a scorrimento, e non solo sui posti destinati ai vincitori. Gli idonei hanno superato tutte le prove del concorso e non dovrebbero essere costretti a rifare il concorso senza nemmeno conoscere la loro posizione in graduatoria. La nostra battaglia è che il personale idoneo sia assunto senza ulteriori prove.

Altri dettagli della riunione?

Si è discussione di welfare territoriale, ovvero delle disparità che esistono tra le diverse zone del paese. Ad esempio, il costo della vita a Milano non è paragonabile a quello di Avellino. Il ministro ha proposto un welfare territoriale basato sulla zona in cui si è immessi in ruolo o si svolge una supplenza. L'idea è ispirata al modello dell'indennità prevista per il personale che lavora nelle piccole isole. Si è anche parlato dell'estensione di queste indennità al personale ATA, utilizzando i risparmi derivati ​​dai fondi MOF degli anni passati.

Ci sono novità sull'assicurazione sanitaria o su altri temi legati al personale scolastico?

Sì, il ministro ha ribadito la questione dell'assicurazione sanitaria. Tuttavia, ci sono problemi urgenti che riguardano il personale scolastico, come il mancato pagamento dei supplenti brevi e, in alcuni casi, dei supplenti con contratti fino al 31 agosto o 30 giugno. Anche il personale di ruolo ha subito ritardi nei pagamenti, dovuti a disallineamenti con il MEF. Il ministro ha promesso di risolvere la questione delle emissioni straordinarie in ottobre, ma continuiamo a sollecitare una risoluzione rapida.

Il sovraccarico di lavoro per il personale ATA è stato discusso?

Sì, è stato evidenziato il sovraccarico di lavoro nelle segreterie, causato principalmente dai progetti PNRR. Le segreterie, già sotto organico, non possono sostituire il personale assente e devono gestire pratiche complesse come quelle pensionistiche con il sistema PASSWEB, che crea non pochi problemi. Abbiamo chiesto un organico aggiuntivo e un'accelerazione per il concorso DSGA, che è stato autorizzato ma non ancora bandito. Inoltre, si è discusso delle risorse da destinare alla contrattazione 2022-2024, con l'obiettivo di ottenere un aumento salariale dell'8,2%.

Il ministero ha rilasciato un comunicato stampa. Cosa è stato detto sul precariato?

Il comunicato ha sottolineato l'impegno del ministro nel ridurre il fenomeno del precariato. Si prevede di concludere le procedure di copertura dei posti entro luglio 2025-2026. Tuttavia, il precariato rimane un problema, soprattutto perché molti posti di sostegno sono coperti da personale supplente, in particolare su posti in deroga, che non garantiscono la continuità didattica.

Ci sono dei numeri sul precariato?

Sì, le supplenze annuali fino al termine delle attività didattiche assegnate per l'anno scolastico sono state 140.342, di cui 102.180 sul sostegno, che rappresenta il 72,8% delle nomine a tempo determinato. Si prevede che nel corso dell'anno le supplenze arriveranno a 155.000, considerando anche le certificazioni aggiuntive. Nell'anno scolastico precedente, le supplenze erano state 165.000.

Il ministro ha affermato di ridurre il precariato. È così?

Secondo noi mancano nel conteggio alcune supplenze brevi, perché il ministro ha parlato solo delle supplenze al 30 giugno e al 31 agosto. Anche le supplenze brevi fanno parte del quadro complessivo del precariato, e la loro riduzione non sembra essere ancora stata affrontata in modo efficace.

Hai parlato anche dei corsi dei 30 CFU dell'Indire?

No, c'è stato solo un accenno, specificando che si tratta di uno strumento per assumere quanto prima personale specializzato, in particolare per i posti di sostegno. Gli obiettivi sono continuità didattica, qualità della docenza e stabilità del posto di lavoro, come ha sottolineato il ministro Valditara.

Un nuovo concorso PNRR ha senso in questo momento?

No, non ha senso iniziare un nuovo concorso quando il PNRR 1 non è ancora terminato. Inoltre, ci sono molti idonei che hanno già superato tutte le prove e non conoscono ancora la loro posizione in graduatoria. Queste persone potrebbero essere assunte senza dover ripetere il concorso. Abbiamo chiesto esplicitamente al ministro di continuare a interloquire con la Commissione Europea per trovare una soluzione che semplifica il reclutamento e tenga conto di chi ha già superato tutte le prove dei concorsi precedenti.

C'è stata un'apertura da parte del Ministero sugli idonei dei concorsi del 2020 e del 2023?

Sì, il ministro ha comunicato esplicitamente che gli idonei rientreranno nel computo dei 70.000 assunti durante il periodo PNRR, fino al 2026. La nostra proposta è che le loro graduatorie siano ad esaurimento, restando vigenti fino a che tutti i partecipanti non saranno assunti, visto che si tratta di persone che hanno già superato tutte le prove di un concorso.

Si è parlato del deferimento dell'Italia alla Corte di Giustizia europea?

Sì, abbiamo sollevato la questione. Il rischio è di dover pagare una multa giornaliera se la Corte di Giustizia dovesse dare ragione alla Commissione Europea. Questo deferimento è il risultato di venticinque anni di mancata attuazione di una direttiva europea, che abbiamo ignorato. La prima procedura di infrazione è stata archiviata, ma quella attivata nel 2014 è ancora in corso, e ora siamo arrivati ​​a un punto critico.

Quali sono i temi principali della riunione?

I temi principali sono stati il ​​reclutamento, in particolare la situazione degli idonei, le risorse per il contratto e l'attivazione dei nuovi profili per il personale ATA, che finora non sono stati attivati. Si è anche discusso della necessità di un organico aggiuntivo nelle scuole per gestire le numerose funzioni, come i progetti PNRR. Un altro tema centrale è stato quello della mobilità, che è cruciale per garantire la stabilità del personale. È ingiusto costringere i docenti a scegliere tra accettare il ruolo e rinunciare alla famiglia o continuare a fare supplenze.

Per chi sarà immesso in ruolo entro il 31 dicembre, ci sarà diritto alla carta del docente?

Al momento non sappiamo con certezza se i docenti immessi in ruolo dopo il 31 dicembre avranno diritto alla carta del docente. Il ministro ha comunicato che dal 14 ottobre saranno attivi i portafogli per tutti i docenti di ruolo, ma non ha specificato se questo includerà anche chi sarà immesso in ruolo entro fine anno. In ogni caso, chi non dovesse ricevere la carta potrà proporre ricorso, anche con ANIEF.

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