Istruzione

“Io non ce la faccio più”. In tv un dossier sul burnout dei docenti: “Un mestiere appassionante, ma logorante, sottoposto al giudizio pressante di dirigenti, genitori e studenti” – Orizzonte Scuola Notizie


Il programma di approfondimento giornalistico Falò, in onda sulla RSI (Radiotelevisione svizzera di lingua italiana), ha dedicato un servizio al tema del burnout tra gli insegnanti, un fenomeno diffuso ma spesso tacito.

Il servizio raccoglie le testimonianze di diversi insegnanti e formatori, che descrivono una situazione professionale sempre più logorante.

“Io non ce la faccio più”il titolo del servizio, riprendendo una frase ricorrente tra i docenti, come conferma una delle relatrici, che ha raccolto questa espressione durante le sue ricerche sul campo. Il burnout, come emerge dal servizio, non è un fenomeno recente. Già negli anni '70 studi pionieristici avevano individuato gli insegnanti come una categoria professionale particolarmente a rischio. In Svizzera, vieni in Italia del restoil tema è stato oggetto di indagine a partire dai primi anni 2000, e un'indagine del 2017 ha rivelato che un docente su cinque presentava segnali di rischio burnout, da lievi a gravi.

Le cause del disagio sono molteplici. L'aumento costante del carico di lavoro e delle responsabilità, i continui cambiamenti nei piani di studio e l'evoluzione tecnologica sono alcuni dei fattori citati. A questi si aggiungono le crescenti difficoltà sociali e psicologiche degli studenti, che richiedono agli insegnanti un impegno che va oltre le loro competenze specifiche. “Una dispersione di tempo in questioni sociali, psicologiche, burocratiche, di cui spesso noi non abbiamo le competenze”afferma un docente intervistato.

Il modello di scuola inclusiva, pur apprezzato nel suo principio, si rivela complesso da gestire nella pratica quotidiana. La necessità di personalizzare l'insegnamento per studenti con bisogni specifici, come dislessia o difficoltà linguistiche, rappresenta un ulteriore carico di lavoro per i docenti. “Se io ho una bambina dislessica, […] sono obbligato a creare un progetto differenziato”, spiega un'insegnante. “Riuscire a creare una scuola ad hoc per ogni allievo sarebbe stupendo, ma è una grandissima utopia”.

Un altro elemento di stress è la mancanza di rispetto e di riconoscimento per la professionalità degli insegnanti. “Una volta il docente era una figura completamente rispettata”ricorda un'intervista. “Adesso noi docenti dobbiamo difenderci da tanti giudizi”. Il lavoro degli insegnanti è sottoposto a un controllo costante da parte di direzioni, ispettorati e genitori, e spesso i docenti si sentono ingiustamente accusati quando qualcosa non funziona nel percorso degli studenti.

Il servizio di Falò sottolinea infine l'importanza di rompere il silenzio sul tema del burnout e di creare spazi di confronto dove i docenti possono esprimere le proprie difficoltà senza timore di essere stigmatizzati. “Non deve essere sintomo di fragilità, ma anzi, deve essere anche una risorsa per la sede”afferma uno psicologo coinvolto.

Affrontare apertamente il problema è il primo passo per trovare soluzioni concrete e garantire agli insegnanti il ​​supporto necessario per svolgere il loro importante lavoro.

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