News

L’allarme di ActionAid: la povertà alimentare in Italia nel 2023 è tornata a crescere



Nel 2023 la povertà alimentare in Italia è tornata a crescere. Per deprivazione alimentare materiale si intende l'impossibilità di fare un pasto completo con carne, pollo, pesce o equivalente vegetariano almeno una volta ogni due giorni; quella sociale è il non potersi permettere di mangiare fuori casa con amici o parenti almeno una volta al mese.

Nel 2023 sono stati 4,9 milioni gli italiani – l'8,4% della popolazione over 16 – che non hanno potuto permettersi un pasto completo ogni due giorni. L'impossibilità di mangiare fuori casa con parenti o amici almeno una volta al mese ha riguardato invece 2,9 milioni di persone, cioè il 5,8% degli italiani sopra i sedici anni. Una crescita di un punto percentuale dei tassi di deprivazione materiale e sociale – 500mila persone per ciascun indice – rispetto al 2022 e un'inversione di tendenza dopo anni di calo.

In occasione della Giornata mondiale dell'alimentazione che ricorre oggi 16 ottobre, la Ong ActionAid presenta i dati contenuti nel quinto rapporto “I numeri della povertà alimentare in Italia a partire dalle statistiche ufficiali” che la povertà alimentare nel nostro Paese a partire dalla sua intensità, diffusione, distribuzione regionale. La povertà alimentare è un fenomeno multidimensionale influenzato dall'istruzione, dalle condizioni abitative e dall'accesso al mercato del lavoro e ha conseguenze materiali e psicologiche gravi su adulti e minori.

Secondo i dati del rapporto, a salire del 40% sono anche gli aiuti alimentari distribuiti negli ultimi 5 anni, passati da 2,08 milioni a quasi 2,91 milioni di beneficiari. L'incremento ha riguardato tutte le regioni italiane – ad eccezione del Friuli Venezia Giulia – con differenze evidenti. Ad esempio in SIcilia l'aumento è stato del 70%, in Lombardia molto più moderato, intorno al 25%. A guidare la classifica assoluta del 2023 per gli aiuti distribuiti è Roma con 152.572 persone, seguita da Palermo, Catania, Napoli, Milano, Torino.

«La misurazione e gli approcci di intervento rappresentano le principali sfide nella lotta contro la povertà alimentare in Italia. Le statistiche ufficiali mostrano una realtà preoccupante: una parte crescente delle famiglie, specialmente nell'ultimo anno, è un rischio di non avere accesso a cibo sufficiente e adeguato, mentre un'ulteriore quota è a rischio di trovarsi nella stessa situazione», dichiara Roberto Sensi, responsabile del Programma povertà alimentare ActionAid Italia. «Sebbene gli aiuti alimentari siano aumentati, soprattutto a seguito della pandemia, rimane una risposta necessaria ma insufficiente. Questo perché, pur affrontando le emergenze, non riescono a risolvere le cause strutturali della povertà alimentare. Per questo, è urgente rinnovare le politiche di contrasto, affiancando agli aiuti materiali nuove strategie di intervento. È fondamentale implementare un monitoraggio sistematico a livello locale che non si limiti alla dimensione economica dell'accesso al cibo, ma considera anche aspetti come la socialità, le relazioni e il benessere fisico ed emotivo delle persone».

(Foto Ansa: la mensa per i poveri San Francesco a Milano)





Source link

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *