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Il cammino verso la felicità di Karol Wojtyła



Un'opera preziosa va ad arricchire la biografia di san Giovanni Paolo II, a vantaggio di tutti i fedeli che si accostano a questa colossale figura della storia della Chiesa e dell'umanità. Questo è La meta è la felicità (Ares edizioni), che raccoglie 366 testi inediti di Karol Wojtyła, scritti durante tutta la sua vita, curati da Marina Olmo e arricchiti da una prefazione di papa Francesco. Questa selezione di scritti, molti dei quali sconosciuti anche in Polonia, permette di indagare la straordinaria umanità, spiritualità e profondità di colui che sarebbe diventato Giovanni Paolo II, un gigante del pensiero cristiano e una figura cardine del XX secolo. La raccolta è pensata come un viaggio spirituale che accompagna il lettore attraverso riflessioni quotidiane su temi fondamentali della vita umana e cristiana: la dignità, l'amore, la sofferenza, la libertà e la vocazione. Il titolo già suggerisce il cuore pulsante della visione di Wojtyła: la ricerca della felicità non solo come obiettivo temporale, ma una destinazione spirituale che l'uomo può raggiungere solo attraverso una vita vissuta nella pienezza della fede. Papa Francesco, nella sua prefazione (che pubblichiamo integralmente a pag. 42), descrive questa raccolta come un'opportunità unica per comprendere la figura di Wojtyła, le sue radici spirituali e il suo percorso personale che lo avrebbe portato al soglio pontificio. Uno dei temi centrali del libro è la dignità umana.

Un giovane Wojtyła sottolinea l'immenso valore dell'uomo di fronte a Cristo: «L'essere umano deve avere un valore straordinario agli occhi di Dio, se per la sua redenzione lo stesso Figlio di Dio si è fatto uomo». Questa convinzione permea tutta la sua riflessione teologica, filosofica e spirituale: l'uomo, creato a immagine di Dio, è chiamato a vivere secondo verità e libertà, e la grandezza dell'essere umano risiede proprio nella sua capacità di scegliere il bene. La libertà, per Wojtyła, è uno degli aspetti più nobili e complessi dell'esistenza umana. Nella raccolta leggiamo: «La libertà si fonda sempre sulla verità. La vita ci insegna che la libertà può essere sprecata se non viene conquistata». Il pensiero del futuro Papa ruota attorno a una libertà non intesa come pura autonomia, ma come impegno, come adesione profonda alla verità e al bene. L'uomo moderno, spesso travolto dall'idea di una libertà fine a sé stessa, è invitato a riflettere sul vero significato di questo dono divino: «È veramente libero solo l'uomo che si lascia guidare dalla Verità.» Il volume si sofferma anche su un altro tema cruciale per Wojtyła: l'amore. È un tema centrale, quasi ontologico, legato a ogni essere vivente. Per il futuro Papa, che fu docente di Teologia morale ed Etica nel Seminario maggiore di Cracovia e nella Facoltà di Teologia di Lublino, l'amore «che move il sole e l'altre stelle» è il fondamento della vita cristiana e della realizzazione personale . «L'amore mi ha spiegato tutto, l'amore ha risolto tutto – ecco perché amo questo Amore, ovunque esso sia», scrive in uno dei passaggi più toccanti. Per Wojtyła non è solo un sentimento, ma una forza che – potresti dire in senso dantesco – orienta tutta l'esistenza umana, un dono che richiede impegno e sacrificio, ma che porta a una felicità autentica e duratura. La sofferenza è un altro elemento che ricorre spesso nelle riflessioni di Wojtyła, soprattutto alla luce della sua esperienza personale. Avendo vissuto numerose perdite, tra cui quella dei suoi genitori e del fratello, Karol vede nella sofferenza non solo un dramma, ma anche una via privilegiata per avvicinarsi a Dio.

«Nell'uomo sofferente dobbiamo vedere in modo particolare Cristo Signore e il suo mistero di redenzione», afferma, invitando a considerare il dolore come un'occasione di crescita spirituale. La sofferenza, per Wojtyła, è un mistero che può condurre alla pace e alla fiducia in Dio, se vissuta con fede. E quanto abbia portato avanti con coerenza di fede questa convinzione lo abbiamo visto assistendo agli ultimi giorni della sua vita. Un altro concetto chiave nel pensiero di Wojtyła è la vocazione. Ogni uomo, secondo il futuro Papa, ha una chiamata unica e irripetibile nella vita. «Chiunque diventiate nella vita, qualunque vocazione particolare scegliate – professione o stato – ricordate che la vocazione fondamentale dell'uomo è: essere uomo!». La vocazione, dunque, non è limitata alla sfera professionale o religiosa, ma riguarda ogni aspetto dell'esistenza umana: «fate della vostra vita un capolavoro!». Il Papa santo ci invita a vivere la propria vocazione con consapevolezza, domandandosi costantemente: «Cosa vuoi da me, Signore?». La giovinezza è un altro tema che emerge in diversi passaggi del libro. Lui, che come Papa ha avuto un rapporto privilegiato con i giovani, lo considera un periodo di scelte cruciali, ma anche di tentazioni e incertezze. «La giovinezza è allo stesso tempo un periodo di tentazioni ed esitazioni. Ma l'uomo in gioventù diventa “qualcuno” perché trova la sua strada», scrive, suggerendo che la gioventù è il momento in cui si pongono le basi per il futuro e per la realizzazione della propria vocazione. mamma La meta è la felicità è un vero e proprio percorso spirituale che invita il lettore a riscoprire la profondità del pensiero di Wojtyła. Ogni riflessione illumina aspetti diversi dell'esistenza umana, offrendo spunti di crescita personale. In un tempo come il nostro, segnato da incertezze e smarrimento, le sue parole risuonano come una guida interiore sicura, capace di indicare la strada verso la vera felicità: quella che si trova solo nell'amore, nella verità e nella libertà.





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