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Al via a Roma il Festival della Diplomazia



È dedicata al potere la 15a edizione del Festival della Diplomazia, in programma a Roma dal 16 al 25 ottobre. Il Festival ha come titolo Alla ricerca di Cratoil dio greco del Potere, e come tema principale il Potere ei suoi tanti volti (Il potere e i suoi innumerevoli volti). Il Festival della Diplomazia è stato presentato presso Palazzo Borromeo, sede dell'Ambasciata d'Italia presso la Santa Sede, dove ha fatto gli onori di casa l'ambasciatore Francesco Di Nitto.

Il Festival, l'unico al mondo questo genere, prevede tavole rotonde, seminari e convegni con il coinvolgimento di oltre 400 relatori da tutto il mondo, 80 ambasciate, otto facoltà universitarie, con una partecipazione prevista di oltre 10.000 persone.

Il Festival della Diplomazia è nato nel 2010 e, con l'aiuto del Ministero degli Esteri, della Rappresentanza in Italia della Commissione e del Parlamento Europeo, di numerose Ambasciate, Università e partner scientifici si è affermato nello scenario culturale nazionale come uno dei più interessanti e progetti originali per discutere e divulgare temi di politica, economia e relazioni internazionali. Otto edizioni del Festival hanno ricevuto la prestigiosa Medaglia del Presidente della Repubblica.

L'obiettivo principale che ne ha motivato la nascita, è stato riaffermare l'identità e la vocazione di una “Roma International” che, per la presenza di oltre 340 Ambasciate accreditate presso il Quirinale, la Città del Vaticano e il Polo delle Nazioni Unite , ma anche di 46 Istituti e Accademie Culturali, decine di ONG e Università straniere, è la città più internazionale al mondo.

“La storia ci insegna che i rapporti di potere e di forza cambiano velocemente e considerare le dinamiche nelle relazioni diplomatiche è essenziale per trovare nuovi equilibri. Questo Festival”, dichiara Giorgio Bartolomuccifondatore e segretario generale “ha l'ambizioso obiettivo di mettere a confronto esponenti di aree e posizioni diverse, per identificare nuove politiche capaci di superare i conflitti in atto e comprendere quali siano i tanti modi in cui gli Stati esercitano il loro potere, che non sempre è di natura militare o finanziaria, ma può trovare origine nell'innovazione tecnologica, nella ricerca scientifica, nella cultura e nell'utilizzo del proprio soft power. Il coinvolgimento degli studenti dei licei e delle università è un investimento per il futuro della diplomazia, come delle relazioni interpersonali”.

La presentazione del Festival è stata l'occasione per mettere a confronto, in un dialogo moderato dalla giornalista Carmen Lasorella, l'ambasciatore Giampiero Massolo e Paolo Benanti, il frate francescano consigliere di Papa Francesco sui temi dell'intelligenza artificiale e dell'etica della tecnologia. Massolo e Benanti si sono confrontati sul tema del potere dell'intelligenza artificiale. Entrambi hanno sottolineato la difficoltà nel governare il progresso tecnologico che sta dietro la diffusione dell'intelligenza artificiale. Per Massolo si rende necessario gestire a livello internazionale il progresso tecnologico perché non sfugga di mano e vede segnali incoraggianti nella collaborazione fra Stati Uniti e Cina. Per Benanti, al momento, “è più facile delineare le sfide invece delle soluzioni”.





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