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Chi è Pera Toons, ai primi posti nella classifca dei più libri venduti con vignette tutte da ridere


“Ridire”, Tunuè, l'ultimo libro di Pera Toons che si trova nella classifica dei più venduti della settimana al sesto posto

Chi ha figli e nipoti si sarà forse accorto di un fenomeno che da qualche anno ha conquistato bambini e ragazzi, li fa ridere, sfidarsi a suon di battute e, soprattutto, divorare libri. Sì, quelli di carta, che si sfogliano con il naso tra le pagine. Questo fenomeno si chiama Pera Toonsil marchio di vignette in apparenza molto semplici, barzellette, freddure (una per tutte per intenderci: Una banana chiede a un cetriolo “perché il pomodoro non attraversa la strada?” “Perché… è rosso!”), giochi di parole, indovinelli , enigmi, brevi storie che, però, piacciono così tanto da aver generato un vero caso editoriale.

Dietro a questo nome d'arte c'è Alessandro Perugini, un quarantaduenne ingegnere mancato, poi grafico pubblicitario e, infine, autore di fumetti prima sul Web, poi sbarcato nei libri, con cinque milioni di followers, titoli tradotti all'estero e che sarà uno degli autori italiani ospiti alla prossima Fiera del libro di Francoforte . Come abbia fatto l'abbiamo chiesto direttamente a lui; accento toscano e battuta pronta, ci racconta che tutto è cominciato quasi per caso. «Sono sempre stato un appassionato lettore di fumetti, da Topolino a Lupo Alberto, dai Manga a Leo Ortolani, passando per il geniale Pinky di Mattioli che è apparso a lungo sul Giornalino. Ero bravino anche a disegnare ma ha prevalso il mio pallino per la matematica, così dopo il liceo scientifico mi sono iscritto a ingegneria. Lo studio, però, non era per me, preferivo di gran lunga i videogiochi ei fumetti».

Allora lascia l'università e da Perugia, dove si era trasferito, arriva a Milano per fare lo Ied e diventa grafico pubblicitario. «Per lavoro dovevo curare anche i social dei clienti e ho pensato che il miglior modo per fare pratica fosse aprire delle pagine mie. Così ho rispolverato la mia vecchia passione per il fumetto e gli enigmi. Su Instagram, prima, e poi su Facebook e TikTok, ed è nata la serie Chi ha ucciso Kenny?, disegni semplici, un delitto un po' surreale e l'invito a risolvere il mistero. Piacevano (mi ha fatto i complimenti anche una poliziotta del Ris di Parma), ero sempre più seguito e ho fatto il balzo su YouTube, dove ho iniziato a sperimentare semplici animazioni. Il numero di follower nel frattempo cresceva».

Se il nome Pera Toons cominciava a girare tra i ragazzini, Alessandro continuava a lavorare come grafico, fino a quando si è reso conto che arrivavano anche i primi guadagni. È allora che ha deciso di investire tutto il suo tempo in questa attività creativa. La casa editrice Tunué si è accorta di lui e sono usciti i primi libri. Ora, quando va in una libreria per un firmacopie, c'è una fila pazzesca di bambini accompagnati dai genitori, cinque ore consecutive di firme con dediche per una popolarità degna delle grandi rockstar.

«La cosa bella è che non sono solo i bambini che si divertono con le mie battute. Ho anche una grossa fetta di pubblico di ottantenni e novantenni. Come se in questa fase della vita se avesse più voglia di vivere nel presente, dove una risata liberatoria è quanto di meglio possa capitarci. In fondo una risata è una coccola che ci facciamo senza controindicazioni ed effetti collaterali. Io non ho inventato nulla, ho solo reinterpretato quello che i comici fanno da sempre, freddure, battute, accostamenti inusuali di parole. Mi vengono di getto, il disegno amplifica il loro effetto esilarante a cui, poi, sui social, aggiungo la mia voce».

Ok, i bambini hanno tra le mani un libro, ma in fondo sono barzellette. I libri veri, però, sono un'altra cosa, potrebbe obiettare qualcuno. «In realtà tante maestre mi ringraziano perché notano che i bambini imparano i diversi significati di una stessa parolaa giocare con la lingua e acquistano dimestichezza con l'oggetto libro, anche quelli che hanno più difficoltà perché dislessici o con deficit cognitivi. Mi invitano anche nelle scuole! E i libri di Pera Toons uniscono le famiglie, grandi e piccoli a ridere insieme delle stesse vignette. Per questi motivi mi sento addosso una grande responsabilità e sapere quanto i bambini mi amano pongo molta attenzione al linguaggio, evito volgarità, stereotipi, offese. Epoi ho un giudice inflessibile, mia figlia Arianna, che ha sette anni, gli stessi del mio ingresso nel mondo del fumetto». E forse anche questo non è un caso!





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