Istruzione

Studente suicida a 15 anni, parla la mamma: “Altri professori facevano finta di non vedere. Non voglio colpevolizzare nessuno, ma si deve fare chiarezza e giustizia” – Orizzonte Scuola Notizie


Un grido di allarme e di dolore quello di Viktorya, 40 anni, madre di Leonardo, il 15enne di Senigallia che si è tolto la vita domenica scorsa in un casolare abbandonato di Montignano.

La tragedia ha scosso la comunità locale e ha riacceso il dibattito sul bullismo e sulla responsabilità delle istituzioni scolastiche. Viktorya, bielorussa di origini ma residente in Italia da vent'anni, è assistita dall'avvocato Pia Perricci e ora chiede giustizia per suo figlio, che ha usato la pistola di ordinanza del padre per compiere l'estremo gesto.

Leonardo, come racconta la madre, aveva confidato a lei e ad alcuni amici di essere vittima di bullismo. “Sì, me lo aveva detto sia a voce sia con i messaggi WhatsApp. Due ragazzi e una ragazza lo prendevano in giro, lo bullizzavano in pratica, e lui non ha retto più per la vergogna e per la sofferenza patita. Era vittima di un tormento continuo”spiega Viktorya, visibilmente distrutta dal dolore, in un'intervista a LaStampa.

La madre si rivolge direttamente ai ragazzi che hanno tormentato suo figlio: “Che raccontassero la verità, che ammettessero quello che hanno fatto. Per dare giustizia a mio figlio, ma anche perché dimostrerebbero di aver capito il male che hanno fatto e così non lo farebbero più”. Un appello che mette in luce la necessità di una maggiore consapevolezza e responsabilità tra i giovani.

Viktorya rivela che Leonardo si era sfogato anche con un professore a scuola, ma purtroppo l'intervento non è stato sufficiente. “Questa persona non ha avvisato né me né il mio ex marito. E secondo Leonardo, anche altri professori facevano finta di non vedere. Io non voglio colpevoli nessunozzare, né i compagni di classe né i professori, ma si deve fare chiarezza e giustizia”afferma con determinazione.

La madre chiede ora che «cada il muro di omertà» e che chi sa qualcosa parli. “Non voglio un colpevole, ma voglio il colpevole. Chi ha sbagliato deve pagare per quello che ha fatto, ma soprattutto deve capire che non deve farlo mai più”sottolinea, evidenziando l'importanza di affrontare il problema del bullismo in modo serio e diretto.

La tragica storia di Leonardo non è solo un caso isolato, ma un richiamo urgente a riflettere sulle dinamiche del bullismo e sull'importanza di un intervento tempestivo e adeguato da parte di tutti gli attori coinvolti, dalla famiglia alla scuola, fino alla comunità.



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