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Al Milan lo chiamavano Mandzukic, ora Sinani prova a salvare la Clodiense a suon di gol


L'attaccante, classe 1999, ha subito due infortuni gravi. Ma non si è arreso. Dopo il rossonero con Ringhio e un lungo peregrinare, vuol farsi notare col club veneto

LorenzoTopello

20 ottobre – 12:31 – MILANO

Angolo battuto veloce, cross teso, lui stacca sul primo palo e insacca l'1-1 della Clodiense sul campo della Pro Vercelli. Nell'esultanza rabbiosa sotto la curva ospiti di Ismet Sinani c'è ampia traccia di quello che l'attaccante diceva un paio d'anni fa a proposito delle sue prestazioni: “Devo arrivare almeno a 20 gol, devo spaccare tutto”. Quell'adrenalina che lo aveva portato a conquistare anche Gattuso, ai tempi della Primavera del Milan. Lo chiamavano Mandzukic, poteva esplodere a Palermo, si è fermato due volte per la rottura dello stesso crociato. Ma Sinani non ha mai avuto paura delle curve a gomito: si è rilanciato in D e oggi prova a salvare la Clodiense in Serie C, sempre col volume a palla.

concorrenza

Quando lo vede Gattuso, nella Primavera rossonera, il soprannome esce automatico: Mandzukic. Perché Ismet è nato nel '99 ed è originario del Kosovo, abbinamento che rimanda a tristi cronache dei libri di storia recente. I genitori, scappati dalla guerra, si sono rifugiati in Italia, a Belluno. E lui, cresciuto fra il campetto e la scuola calcio dello Schiara, ha dovuto imparare abbastanza in fretta a stare al mondo. Mandzukic richiama un esempio di impegno, di sudore, della garra che Gattuso per definizione cerca fra i suoi giocatori. E la rivede in Sinani che, entrato nel settore giovanile del Milan a 14 anni, deve sgomitare in attacco in mezzo a una concorrenza tutt'altro che deboluccia: Patrick Cutrone è il nome più in vista, ma ci sono anche Frank Tsadjout e futuri componenti della Nazionale come Bellanova e Gabbia, oltre a Tommaso Pobega ea Plizzari. Ismet segna un paio di gol, fa in tempo a rispondere anche alla chiamata delle nazionali giovanili (prima l'Albania, sotto la guida dell'ex bomber del Siena Erjon Bogdani, poi nel 2018 il Kosovo, con cui gioca una manciata di gare con l'Under 19) e arriva al consueto bivio di fine stagione: pazientare in Primavera con poco minutaggio o cercare un prestito? Seconda strada, nuova valigia da imbarcare.

cerchio

Per far gol servono minuti e fortuna. Mancano entrambi: l'attaccante kosovaro fa tappa alla Juve Stabia dove ottiene la promozione in B, ma gioca pochino. L'anno dopo il Milan lo gira in prestito alla Sicula Leonzio, ma il crociato salta. E anche la buona sorte gli volta le spalle, considerando che nell'estate 2020 alla sua porta bussa il Palermo, che avrebbe voglia di dargli la grande chance in C, ma Sinani si fa male allo stesso crociato e perde un altro anno. Il lungo giro prosegue al Levico Terme, dove arriva l'anno dopo, una volta rescisso col Milan. No, non farà la stessa carriera di Cutrone. O almeno non subito, perché a Levico Terme prima di tutto si parla di Serie D. Oltretutto, di una neopromossa dall'Eccellenza: ma a un attaccante servono i gol, a prescindere dalla categoria. E Ismet si convince: “Ne faccio 20 e spacco tutto”. Ci va vicino: a fine anno sono 15, la squadra si salva. La partita più bella la gioca contro i tifosi insieme ai quali ha esultato domenica scorsa: segna una tripletta proprio contro l'Unione Clodiense, in quel momento imbattuta in Serie D, che decide di acquistarlo nell'estate 2023. E oggi invece neopromossa in Serie C'è anche grazie ai gol da lui messi a riferire l'anno scorso. Il cerchio si chiude: quella C persa a Palermo nel 2020 a causa del maledetto crociato, il kosovaro la ritrova a suon di reti. E ovviamente non si accontenta.

esultanza

L'Union Clodiense lotta per mantenere la categoria e ha bisogno dei suoi centri: Sinani, unico riferimento centrale nel 4-3-3, si sblocca in casa della Pergolettese con un tap-in e offre il bis alla nona giornata a Vercelli, di testa. A Levico Terme diceva di non essere contento se non vedeva il 2 davanti al suo numero di gol stagionali, stavolta forse si accontenterà di qualcosa in meno pur di tenere la Clodiense in Serie C. Chissà se lo chiamano Mandzukic pure lì: la voglia di spaccare tutto, a giudicare da quell'esultanza sotto la curva ospiti, non sembra essere passata.





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