Economia Finanza

Da Musk 75 milioni in tre mesi per portare voti a Trump


New York – Elon Musk ha finanziato la campagna elettorale di Donald Trump con 75 milioni di dollari negli ultimi tre mesi. Il boss di Tesla, SpaceX e X ha versato 15 milioni a luglio, 30 milioni ad agosto e altri 30 milioni a settembre ad America Pac, il super comitato creato dallo stesso Musk per portare gli elettori a votare per l'ex presidente. Così risulta dai dati ufficiali comunicati alla Commissione Elettorale Federale. Ai quali si aggiungono le analisi dell'organizzazione no-profit indipendente OpenSecrets, secondo le quali American Pac ha già speso più di 96 milioni di dollari per sostenere Trump, mentre con altri 10 milioni ha finanziato i candidati repubblicani al Congresso.

America Pac ha superato, per risorse e volontari in campo, tutti gli altri Comitati di azione politica che sostengono la campagna dei repubblicani: le attività, delle quali Musk è l'unico finanziatore, hanno l'obiettivo di mobilitare il voto a favore di Trump nei sette Stati chiave per le elezioni del 5 novembre prossimo. Con molto entusiasmo e poche remore, gli organizzatori di America Pac sono arrivati ​​a offrire una ricompensa di 47 dollari – 47 in riferimento al 47° presidente che Trump aspira a diventare – a chi porta un elettore a firmare una petizione sui valori proposti dalla destra populista .

Musk è ormai diventato il motore principale della campagna della destra. Al grido di «fight, Fight, Fight» è salito sul palco, pochi giorni fa in Pennsylvania al fianco di Trump, entusiasmando la folla nel comizio di Butler, dove il magnate era stato ferito in un attentato a luglio. E in Pennsylvania – forse il più importante dei Swing State, con 19 Grandi Elettori – Musk ha iniziato ieri sera una sorta di tour promozionale che proseguirà almeno fino a lunedì: «Se volete partecipare non c'è nulla da pagare. Dovete solo firmare la petizione che sostiene la libertà di parola e il diritto alle armi, oltre a votare in questa elezione», ha detto Musk.

I grandi donatori stanno aiutando Trump, che nella raccolta fondi resta molto indietro rispetto alla campagna della democratica Kamala Harris, che da quando è entrata nella corsa avrebbe raccolto quasi un miliardo di dollari. Negli ultimi tre mesi, donazioni milionarie sono state effettuate a favore dei repubblicani anche da Miriam Adelson, la vedova israelo-americana del re dei casinò Sheldon Adelson, per 95 milioni; e dal magnate dell'industria del packaging, Richard Uihlein, per 49 milioni.

Ma è Musk, con la sua popolarità e il suo populismo, con la sua spavalderia e la sua aura da visionario, ad essere sempre più determinante per portare voti ai repubblicani. L'uomo più ricco del mondo (con un patrimonio stimato da Bloomberg in 262,8 miliardi di dollari), le cui aziende possono contare su miliardi di dollari di contratti federali, sta allargando la sua rete di influenza ai futuri eletti al Congresso, e ha già ottenuto la promessa di una poltrona di prestigio nell'amministrazione se Trump dovesse prevalere. Dovrà ridurre gli sprechi governativi alla testa del dipartimento per l'Efficienza: il Department of Government Efficiency, o Doge, come il nome della criptovaluta con la quale si può comprare una Tesla.



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