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Moldavia, vince il “sì” per l'adesione all'Ue. Ma è polemica: “Interferenze straniere nel voto”




Alla fine, il “sì” l'ha spuntata per un soffio. A conteggio delle schede concluse, il popolo della Moldavia ha deciso di modificare la Costituzione per permettere l'ingresso della nazione nell'Unione europea. Il risultato finale della consultazione popolare (50,25% a favore, 49,76% contro), svoltasi assieme al primo turno delle presidenziali, mostra un Paese profondamente diviso e la corrente pro-Bruxelles non ha ottenuto quella vittoria trionfante che era stata pronosticata nei giorni precedenti al voto.

Decisivo è stato l'88% di “sì” sui 220mila voti della diaspora moldava, favorevole all'Ue. Durante la notte tra domenica 20 e sabato 22, il “no” ha mantenuto un chiaro vantaggio per diverse ore, il che ha fatto pensare a molti osservatori che la Moldavia fosse rimasta in quel “mondo di mezzo” tra i 27 e l'Est ancora legato, volente o nolente, alla Russia di Vladimir Putin.

Il presidente filoeuropeo Maia Sandu, in lizza per la rielezione, ha denunciato l'azione di “gruppi criminali, che agiscono di concerto con forze straniere ostili agli interessi della Moldavia”. “Abbiamo prove e informazioni che un gruppo criminale intendeva comprare 300mila voti. Si tratta di una frode senza precedenti il ​​cui obiettivo è compromettere la democrazia”, ha affermato in una breve dichiarazione ai media. Dito puntato, ovviamente, contro Mosca che a sua volta ha parlato di “anomalia” nel conteggio dei voti, dopo che il “sì” è passato in vantaggio. Il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ha chiesto anche provare sulle “gravi accusano” del presidente Moldavo.

Si attende ora la prossima mossa di Maia Sandu, che al primo turno delle presidenziali ha sfidato 10 candidati filorussi, ottenendo il 42% delle preferenze, e dovrà affrontare nel secondo turno l'ex procuratore Alexandr Stoianoglo, sostenuto dai socialisti pro-Mosca, che si è aggiudicato il 26% dei voti. Il margine molto risicato al referendum e il fatto che il risultato finale sia stato deciso con il voto proveniente dall'estero potrebbe compromettere le possibilità di vittoria di Sandu, soprattutto dopo le sue accuse a “forze straniere” che avrebbero tentato di manipolare il voto.

Dall'inizio dell'invasione russa dell'Ucraina, la Moldavia ha accelerato il suo avvicinamento all'Unione europea, distanziandosi il più possibile dalla Federazione russa.

Il Paese, infatti, potrebbe essere il prossimo obiettivo di un ipotetico attacco di Mosca che di fatto ne occupa già una porzione, la Transnistria, repubblica separatista non riconosciuta dall'Onu che ospita un nutrito contingente di forze del Cremlino.



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