Music

Vibravoid – Live @ Kindergarten (Benevento, 20/10/2024)


Credito: Michele Sanseverino

Un luogo nel quale si respira la musica; un luogo immaginato attorno alla musica; un luogo nel quale gli anni trascorsi non hanno alcuna importanza, un luogo perfettamente incastonato tra un antico e glorioso teatro romano e un presente che, con tutte le sue morbose ossessioni e con tutte le sue assurde manie, ci sta, oramai, davvero troppo stretto ; dunque, perché non oltrepassare il velo delle fissazioni e delle apparenze e ritrovarsi, tutti assieme, in quello che è un giardino magico, pacificatore e terapeutico?

Ed è proprio qui che io Vibravoid offerta in sacrificio, alle divinità floydiane della psichedelia primordiale, tutte le nostre ansie ei nostri incubi peggiori. La coscienza umana, infatti, può trasformarsi in una voragine oscura e minacciosa; il vuoto è un'entità assolutamente concreta e famelica, un abisso distruttivo e mortale al quale dobbiamo rispondere con quei sentimenti, quelle emozioni e quelle percezioni che solo la musica riesce a produrre, a diffondere e ad amplificare, soprattutto quando la sua lingua è quella universale dei feedback, dell'elettricità e del rumore e quando la sua voce è quella delle distorsioni, di matrice settanta, che incendiano l'aria, mescolando, in maniera naturale e spontanea, sonorità krautrock, space-rock e psych-rock. Una sintesi musicale eterogenea che disarma qualsiasi barriera, muro o confine, proponendo quella che è una visione di umanità e di fratellanza, un'idea che tenta di essere più forte di qualsiasi impulso predatore, di qualsiasi comportamento rabbioso, di qualsiasi atteggiamento razzista e di qualsiasi bellicoso tentativo di conquista e di controllo.

Intanto la banda tedesca decostruisce il caos quotidiano, facendo sì che il rumore indecifrabile delle CPU, delle intelligenze artificiali e dei loro algoritmi digitali di manipolazione dei dati e degli esseri umani, si tramuti, miracolosamente, nel benefico fragore analogico delle martellanti e incisive ritmiche di batteria e degli assoli di chitarra, mentre le tastiere divagano in un territorio acido, doorseggiante e lisergico, facendo sì che alti e bassi procedano all'unisono verso quella verità che risiede in ciascuno di noi; la medesima verità che possiamo ritrovare nel flusso interminabile delle stagioni, nelle leggi invisibili che regolano i pianeti e le costellazioni, così come nelle esplosioni di pura energia che divampano tra le pareti di questo giardino sonico, echi armoniosi di epoche e di eroi che restano perennemente vivi e attuali, luminosi e brillanti, una testimonianza della nostra parte migliore e di un futuro che auspichiamo essere sereno, equilibrato e melodico.



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