Music

Oggi “Led Zeppelin II” dei Led Zeppelin compie 55 anni


Oggi sarebbe impensabile, nonostante la società moderna crei e sacrifici in continuazione i suoi dinamici e temporanei miti globali, pubblicare, nello stesso anno, due album della portata di Led Zeppelin I e II usciti, a pochi mesi di distanza, entrambi in quel fatidico anno di grazia 1969. Led Zeppelin II, in particolare, se la vide, da un punto di vista commerciale e di vendite, con l'altrettanto celebre “Abbey Road” dei Beatles.

L'album, nonostante la sua copertina richiami esplicitamente un'immagine di guerra, essendo ispirata al celebre Barone Rosso e agli aviatori della I Guerra Mondiale, si apre con un'appassionata canzone di sesso ed amore: “Whole Lotta Love”. La carica sessuale del brano è mostrata con spavalderia e sfrontatezza da Roberto Piantache simula un orgasmo, mentre dal punto di vista musicale è forte ed evidente l'amore della band inglese per il blues americano. Quei continui richiami a lasciarsi andare, a sprofondare, a reclamare amore, sono sì delle chiare allusioni al sesso, ma rappresentano anche la strada che i Led Zeppelin scegliere per sentirsi liberi e non più vincolati dai freni inibitori che una società perbenista cerca di imporre alle persone; poter amare equivale a non subire il peso dei pregiudizi ea rivendicare il diritto di controllare la propria vita.

L'ardore del pezzo è mitigato dalla ballata successiva, “What Is And What Should Never Be”, nella quale la passione carnale si trasforma in amore spirituale, le atmosfere si fanno più tenui e sfumate ed il Tempo sembra perdere ogni importanza. Con la blueseggiante “The Lemon Song” le allusioni sessuali diventano ancora più esplicite, il Tempo e la fretta ritornano a far sentire il loro effetto dirompente nelle nostre esistenze, quasi a volerci spingere ad agire, ora e subito: meglio consumare i frutti che ci vengono offerti, succhiarne il prezioso succo, piuttosto che rimanere immobili e farli appassire invano. Com'era già avvenuto all'inizio dell'album, la canzone seguente è un'altra ballata d'amore, “Thank You”, in cui il Tempo entra nuovamente in secondo piano e diventa addirittura impotente dinanzi al legame affettivo che si può instaurare tra due persone che si amano.

L'adrenalina torna a scorrere nelle vene con i gioviali “Heartbreaker” e “Living Loving Maid (She's Just A Woman)”, mentre “Ramble On” apre il disco ai temi epici ed eroici. Le atmosfere sono quelle magiche della Terra di Mezzo, l'aria brucia a causa della malvagità degli esseri umani, la violenza e la brama di potere hanno dato vita a luoghi lugubri e senza giustizia come Mordor, a creature rabbiose e senza scrupoli come Gollum, simbolo della miseria a cui può giungere l'uomo quando si fa prendere dai suoi istinti più bassi e bestiali. Il penultimo brano dell'album, la mastodontica “Moby Dick”, contiene il prezioso assolo di batteria di Giovanni Bonhamquell'assolo che durante le esibizioni live si trasformerà in un lungo viaggio nei meandri delle nostre coscienze. Fino a quando non faremo, finalmente, ritorno a casa, al blues di “Bring It Home”.

Pubblicazione: 22 ottobre 1969
Durata: 41:26
Disco: 1
Tracce: 9
Genere: Hard rock
Etichetta: Record atlantici
Produttore: Jimmy Page, Peter Grant
Registrazione: gennaio ““ agosto 1969

1 ““ Whole Lotta Love “” 5:35
2 ““ Cos'è e cosa non dovrebbe mai essere “” 4:45
3 ““ La canzone del limone “” 6:19
4 ““ Grazie “” 4:49
5 ““ Rubacuori “” 4:14
6 “” Vivente e amorevole cameriera (è solo una donna) “” 2:39
7 “” Divagare “” 4:24
8 ““ Moby Dick “” 4:20
9 ““ Portalo a casa “” 4:21



Source link

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *